Secondo le valutazioni della Banca mondiale, la guerra in Ucraina è destinata a causare il più grande balzo dei prezzi delle materie prime mai visto negli ultimi 50 anni. L’incremento del costo di prodotti come il gas, il grano, oli da cucina e il cotone già adesso ha effetti molto importanti.

Ha detto che “le famiglie di tutto il mondo stanno soffrendo la crisi del costo della vita”.

“Siamo particolarmente preoccupati per le famiglie più povere poiché spendono una quota maggiore del reddito in cibo ed energia, quindi sono particolarmente vulnerabili a questo aumento dei prezzi”, ha aggiunto l’economista senior della Banca mondiale. Gli esperti della Banca mondiale calcolano che mediamente gli aumenti previsti solamente per il costo del cibo saranno superiori ai 300 dollari su base annuale. Un crescita insostenibile per tante aree del mondo dove le entrate pro capite sono di pochi, se non di pochissimi, dollari al giorno.

Per quanto riguarda le bollette elettriche la previsione è quella di un secco aumento minimo del 50% che interesserà soprattutto l’Europa dove gli analisti prevedono persino un raddoppio dei costi per la sua forte dipendenza dal gas naturale per quanto riguarda gli usi domestici e le aziende. Solamente nel 2024 ci si potrà attendere una discesa, ma anche allora rimarranno superiori del 15% rispetto all’anno scorso.

La  guerra ha solo ampliato un fenomeno già in atto dall’aprile del 2020 e che fino ad oggi ha significato “il più grande aumento in 23 mesi dei prezzi dell’energia dall’aumento del prezzo del petrolio del 1973”, quando scoppiòla crisi del petrolio del Medio Oriente.

La Banca mondiale prevede che il grano aumenterà del 42,7% e altri aumenti notevoli riguarderanno per il 33,3% l’orzo, per il 20% per i semi di soia e per il 29,8% gli oli e del 41,8% per la carne di pollo.

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