Dal 2023 uscirà dalle bollette il costo del Canone Rai. “Onere improprio”. Questa la decisione che ha fatto propria anche il Governo Draghi accogliendo un ordine del giorno approvato dalla Camera dei deputati.

Che il Canone dovesse essere riscosso dalle società fornitrici di servizi elettrici fu pensato nel 2016 per contrastare  un’evasione abbastanza diffusa. Già allora non mancarono le contrarietà al provvedimento e di “onere improprio” già se ne parlò, ma senza che la cosa impedisse al Governo di allora di andare avanti lungo quella strada che s’interromperà a partire dal prossimo anno.

Dopo decenni di regole astruse venute dall’Europa, e servite solamente a diffondere un senso di sfiducia e di diffidenza verso i burocrati di Bruxelles arriva, finalmente, un’indicazione giusta ma senza che, comunque per questo, ci si possa abbandonare al convincimento che si vada davvero verso quella sburocratizzazione della Ue attesa da tutti.

Dietro l’introduzione di tanti cavilli e regole, anche di quelle che magari finiscono per forzare le diverse e consolidate abitudini, che non hanno mai fatto male a nessuno nelle singole nazioni del Vecchio continente, si leggono gli evidenti interventi di lobby di ogni genere. Interventi  spesso facilitati, per quanto riguarda l’Italia, da un succedersi di governi e di parlamenti troppo distratti da altro.

CV

 

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