“ I ‘ Saturdays for Future’( Sabato per il futuro ) costituiscono un’occasione, che deve essere ripetuta, per trasformare la protesta in proposta in modo tale che i desideri dei giovani abbiano più efficacia nel trasformare i comportamenti delle imprese e dei governi”. Leonardo Becchetti , responsabile scientifico di Next-Nuova economia , commenta così l’iniziativa dell’ASviS ( Alleanza italiana per lo Sviluppo sostenibile ) e da Next-Nuova economia che ha visto dar corso a decine di iniziative in tutta Italia per migliorare le abitudini di spesa.
Enrico Giovannini, principale esponente dell’ASviS, ricorda come si tratti di trasformare “ il sabato – giorno in cui la maggior parte degli italiani fa la spesa settimanale – nel giorno di sensibilizzazione e impegno per la produzione e il consumo responsabili a favore dello sviluppo sostenibile”.
L’iniziativa giunge proprio mentre crescono l’attenzione e la sensibilità nei confronti dei problemi dell’ambiente, della salute, della produzione e dei consumi, cioè della qualità complessiva della vita.
Si tratta di temi tanto complessi da finire per essere “ vissuti”, finora un po’ troppo ciclicamente, con un deciso impatto emotivo e per scatenare pure delle contrapposizioni.
Appare, invece, evidente che si deve andare, ed è questa la novità rappresentata dai “ Sabato per il Futuro”, verso analisi più ragionate il cui sbocco possa essere quello di portare tutti noi a mutare i comportamenti della vita quotidiana, oltre che vedere più adeguati, consoni e coerenti interventi di natura legislativa, di governo, di definizioni di norme che riguardino la realizzazione, la commercializzazione e l’uso dei prodotti.
Dopo la prima istintiva attenzione mondiale ai problemi dell’ambiente, che cominciò a crescere negli anni ’70, per poi esplodere nei decenni successivi, è solo del 1997 però la sottoscrizione del Protocollo di Kyoto firmato da più di 180 paesi, è emersa la consapevolezza che la “ complessità” insita nell’attività umana deve riguardare sfere sempre più ampie del privato e del pubblico.
Le iniziative dei “ Saturdays for Future”, così, servono a sensibilizzare la popolazione a cambiare le abitudini di spesa e a innescare un processo positivo che possa portare le imprese a modificare i modelli di produzione a favore della sostenibilità, ambientale e sociale.
Si tratta di “ cash mob” etici, di campagne di informazione per adulti e bambini, di attività di divulgazione dei comportamenti corretti da parte delle aziende produttrici e delle imprese della grande distribuzione. Iniziative animate dall’impegno dei ragazzi e delle ragazze dei “Fridays for Future”, gli stessi e le stesse che il giorno prima hanno animato le piazze italiane sulla scia delle sollecitazioni di Greta.
“Cambiare abitudini di spesa può incidere positivamente sui modelli di produzione e rendere le aziende più sostenibili, non solo sul piano ambientale ma anche su quello sociale, in primo luogo verso i propri dipendenti”, sottolinea Enrico Giovannini, che ricorda come l’ASviS, con i suoi oltre 220 aderenti, sia diventata la più grande rete di organizzazioni della società civile mai creata in Italia.
La campagna “Saturdays for Future” è stata selezionata dall’ONU come buona pratica tra migliaia di proposte arrivate da tutto il mondo e venerdì 27 settembre è stata presentata al Palazzo di vetro, in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. “In tale occasione – sottolinea Leonardo Becchetti, responsabile scientifico di Next – diverse organizzazioni che si occupano di consumo e produzione responsabili hanno dimostrato il loro interesse per fare diventare globale quest’iniziativa nata in Italia”.