Era nell’aria, un destino cinico e baro per chi si occupa di ecologia da una vita senza interessi di carriera o tanto peggio economici, temuta da diversi anni piuttosto che meritata, finalmente è giunta a conclusione della Giornata mondiale dell’ambiente l’ora della Santificazione di Legambiente. Secondo una consolidata vulgata, promossa dal partito di governo per eccellenza – o per vocazione? – un P. D. che si dimostra, nel caso di specie, tutt’altro che “democratico” (leggasi partecipazione popolare alla cosa pubblica), il momento solenne l’abbiamo visto e soprattutto sentito in tantissimi in diretta tv RAI1, verso le ore 23 e 30’, come se si dovesse suggellare un patto ufficiale con i tutori “de facto” da 40 anni e sottolineare ciò che era già insito nella campagna indetta dalla I rete della Televisione pubblica per presunti fini di solidarietà verso la transizione ecologica, ovvero di generico progresso civile, dei quali una sola associazione potrebbe farsi vanto ed erigersi ad una sorta di eroina; il tutto con il solito meccanismo, farlocco, del numero fisso cui inviare un SMS, di un “piccolo gesto per curare l’ambiente” (o le casse di Legambiente?), così riportato testualmente nel comunicato stampa RAI!

Quindi, il quadro di un ambiente “statalizzato” e regionalizzato – anche ad opera del Dipartimento della Protezione civile – grazie alla promozione ufficiale di una sola tra le centinaia o migliaia di associazioni ecologiste (il sottoscritto era impegnato già nell’82 per la tutela del Tevere e delle acque interne) è perfetto, apparentemente, come la classica operazione chirurgica “riuscita bene, ma il paziente è morto …”. E allora si dedica una serata, il primo evento post-COVID ’19, alla memoria di un grande artista come il m.o Ennio Morricone, scomparso nell’anno pandemico, in una delle cornici più belle del ns patrimonio storico e con l’occasione si elevano a rango di Cantanti nazionali di gran levatura i tre giovani de Il volo, concedendo loro piena facoltà di parola nella conduzione della serata: piccolo inconveniente, uno del trio dichiara “urbi et orbi” che è la “Giornata dell’ambiente e di Legambiente”!

Che dire?!? “Fiat voluta Dei”, ma va sottolineato che in 40 anni di attività non si ricordano particolari risultati ottenuti, se non da tutto quel pullulare di associazioni che operano instancabilmente, pur in assenza di una disciplina normativa di rango costituzionale che sancisca la salvaguardia dell’ecosistema e della biodiversità nel nostro ordinamento giuridico; e intanto corre l’obbligo di sopportare questa, ennesima forzatura di comunicazione e conseguente “investitura” che non è altro che un inganno o, forse peggio, una vera mistificazione e perciò pure un’offesa ai tantissimi volontari dell’ambiente che mi spingo a definire “angeli verdi”, onesti, appassionati e strenui difensori a costo zero della bellezza e della sopravvivenza delle acque marine e delle coste, dei parchi e delle riserve naturali, degli argini dei fiumi e laghi dall’invasione della plastica ed altri rifiuti tossici o speciali, a tutela degli animali e ovviamente del paesaggio montano, collinare e rurale, cosa sapientemente e silenziosamente, fatta fin dal 1955, in modo particolare da “Italia nostra”.

Questo “fattaccio brutto brutto”, letterariamente parlando, dovrebbe essere un campanello d’allarme in termini di trasparenza anche per legiferare in modo corretto, in questa fase di traghettamento verso la sostenibilità effettiva, ad esempio nella definizione della figura dell’Influencer, prevista dal PNRR Draghi, o nel mantenere un giusto equilibrio tra rafforzamento del sistema energetico cd. rinnovabile e tutela dell’ambiente e del paesaggio. E soprattutto far riflettere sul messaggio di Papa Francesco che richiama tutti noi alla “cura della casa comune”, come responsabili dell’eredità che lasceremo alle future generazioni; quindi vengono chiamati in causa in primo luogo i politici, i partiti presenti in Parlamento, ma anche quelli che non lo sono (i Verdi che non sono riusciti a rappresentare il tema in modo convincente) e che si candidano come “Insieme”, i quali non possono sottrarsi alla riflessione comune su queste osservazioni e sulle difficoltà e spaccature che serpeggiano nel mondo ambientalista, tra associazioni di rilievo nazionale (per lo più ben remunerate) e quelle minori e locali, con un’opinione pubblica forse disorientata e spesso disinformata da un ambientalismo che non può essere statalista.

Piuttosto, va sottolineato che tutte le attività poste in essere, concretamente e seriamente, dagli ecologisti del Paese meritano rispetto, maggiore considerazione, riconoscimenti e finanziamenti pubblici per una cooperazione efficace e ottimale, essendo assolutamente inconcepibile un monopolio (o “bipolio”, dicasi anche WWF Italia) che consente ad un’organizzazione strutturata in ambito territoriale nazionale, quasi come i Carabinieri, di potersi elevare a paladina perché ha “salvato la spiaggia dei conigli di Lampedusa”. L’artista non sa o fa finta di non sapere che a Legambiente è stato concesso il privilegio di possedere e curare la Riserva naturale di Lampedusa da alcuni anni, tutta qui la verità!

In buona sostanza l’Ambiente è, ormai, un bene pubblico di primaria rilevanza, specialmente alla luce dei disastri causati dal cambiamento climatico e alla scarsa resilienza idrogeologica del “Belpaese” e quindi Parlamento e Governo non possono delegare, impropriamente, le proprie competenze e/o responsabilità, assumendosele appieno attraverso la disciplina della tutela ecologica di rango costituzionale e regolamentando in modo organico i criteri e le finalità, programmatiche e operative, del finanziamento pubblico o privato in termini di trasparenza.

Infine, quanto alla RAI sembra il caso che non soltanto risponda avanti alla Commissione parlamentare di vigilanza sulla correttezza e trasparenza della raccolta-fondi grazie alla campagna promozionale che andrà in onda per una settimana (!), ma segua l’esempio di RAI Sicilia che ha dato spazio ad un numero vasto di associazioni attive sul territorio. Occorre, pertanto, che essa si dia un Regolamento che garantisca visibilità e sostegno a tutti gli enti che svolgono, meritoriamente, i nobili compiti dell’informazione, dell’educazione e delle iniziative per salvaguardare e valorizzare il patrimonio naturale della nazione.

Michele Marino

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