I Partiti della “finta coalizione” di “Destra”, che ritenevano di avere chiuso la campagna elettorale con “baldanzosa sicurezza”, “risalgono in disordine” e con poche speranze le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza. (Copiryght Armando Diaz, fatto proprio da la Repubblica del 14\Ottobre 2022).

Il 17 Ottobre sera la capitolazione, a Roma, di un ex leader, ridotto al ruolo di gregario con borraccia convinto, da un saggio manipolo, a scusarsi di un paio di improvvide iniziative, non descrivibili quali formali. Hanno fatto descrivere come sgualcita la “coalizione di centro destra”, come delegittimato il sistema politico la cui corrosione parte dall’interno delle “coalizioni”, salvo provvidenziali momentanei ravvedimenti.

Le consonanze di interessi, formalmente ad adiuvandum fra tre congiurati, in realtà chissà, possono essere le basi di un accordo per un Governo di “Alto profilo”? Chi si contenta, gode!

La nuova maggioranza ha avuto affidato dal Paese la responsabilità di affrontare e possibilmente risolvere le molte difficoltà proposte dal momento presente; è concentrata o distratta da questioni di schieramento?

La porzione razionale del Paese sembra chiedere subito un Governo che incarni la capacità di agire con prontezza e competenza, magari avendo già esaminato i principali dossier, che non sia assolutamente l’esito di una spartizione e sia invece capace di rispondere efficacemente alle forme di diffidenza da qualche parte manifestate; sarà accontentata in via di fatto?

Siamo sicuri che le colpe di incapacità leaderistica siano tutte da una sola parte?

Adesso la Leader che ha vinto le elezioni del 25 Settembre e che ha dimostrato tenuta e strategia per ottenere, deve decidere di affrontare i veri argomenti del confronto; è pronta? Siamo certi che il più forte abbia superato il primo esame e sia uscito promosso? Siamo Conviti che De Gasperi e Moro avrebbero avuto gli stessi approcci? Ci si è domandato perché no?

Costituisce vittoria avere ceduto tanto a chi si pensava prima di potere ridimensionare e che, ora, si esprime da ringalluzzito, facendo pesare e non solo contare i voti conseguiti? Costituisce vittoria di cui poter andare fieri avere lasciato tanto spazio a chi ha dimostrato disprezzo, dileggio, sottovalutazione mirata? Quali le conseguenze sul quadro politico se l’intento finale delle opposizioni fosse il logoramento dei rapporti nella “coalizione di destra”? Quali le conseguenza del maldestro scontro organizzato da Forza Italia al Senato, sulla formazione del Governo? Quali i rapporti di forza conseguenti ad alcuni voti contati ed altri pesati? Costituiscono motivo di soddisfazione per la “Premier in pectore” le risposte negative alle offerte di ruoli da parte di tecnici di grande rilievo?

Queste le basi di una proficua collaborazione politica per risolvere la crisi bellica, la crisi energetica, la crisi dell’inflazione e della recessione, la crisi economico\sociale, la crisi climatica, la crisi pandemica, la collocazione atlantica, la collocazione europea?

Impossibile augurarsi che siano i Posteri a risolvere l’ardua sentenza.

Massimo Maniscalco

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