In occasione della Giornata della Memoria 2020, a 75 anni dalla liberazione Auschwitz, il Centro Sociale S. Andrea unitamente al Centro di Solidarietà San Marino, ha messo in programma due iniztive dal titolo: “Solo l’amore crea”. L’intento è quello di offrire l’occasione di riflettere su una figura particolarmente significativa della storia dell’umanità: Massimiliano Kolbe, l’eroico frate francescano conventuale che nel campo di concentramento di Auschwitz offrì la propria vita per salvare quella di un padre di famiglia, Francesco Gaiowniczek, condannato a morire di fame come rappresaglia per la fuga di un detenuto.
Giovanni Paolo II, dichiarato santo nel 1982, lo ha proclamato «patrono del nostro difficile secolo», un esempio di pace e di fraternità in una società sconvolta dall’odio e dall’egoismo.
Il ricordo degli orrori dello Shoah per far emergere quale forza può dare speranza per un mondo più umano che sappia accogliere rispettare ogni persona.
Saranno poposte:
Una mostra dedicata a il «martire dell’amore» Massimiliano Kolbe
dal 27 gennaio al 3 febbraio nel teatro S, Andrea di Serravalle (ingresso libero)
per visite prenotazioni: 337 1010902 – 0549 900759 – E.mail: csandrea@alice.sm
Occasione la vita di Massimiliano Kolbe, la cui morte eroica non si inventa, né accade per caso: è il punto di arrivo di una esistenza e l’esito delle sue motivazioni di fondo. Lo straordinario definitivo dono della sua vita, svela l’intimo orientamento che ha guidato padre Kolbe giorno per giorno: l’amore di Dio e del prossimo. Egli diventa capace di una libertà assoluta di fronte alla propria vita, perché tutta la sua vita è stata un’offerta di amore.
venerdì 31 gennaio ore 21 nel teatro S, Andrea di Serravalle (ingresso libero)
il cineforum con la proiezione del film: Vita per Vita
Regia: Krzysztof Zanussi
Sceneggiatura: Krzysztof Zanussi, Jan Jozef Szczepanski
Interpreti: Edward Zentara e Christoph Waltz
Trama.
1941,campo di concentramento di Auschwitz. Jan, uno dei reclusi, riesce a fuggire. Alcune famiglie del luogo hanno il coraggio di dargli nuovi vestiti e di sfamarlo e alla fine trova rifugio per qualche tempo in un convento di francescani. In questa circostanza viene a sapere che dopo la sua fuga, per rappresaglia dieci detenuti sono stati condannati a morire di fame e di sete. Viene inoltre a conoscenza di un gesto inaudito: un sacerdote, padre Massimiliano Kolbe, si è offerto di venir condannato al posto di un padre di famiglia e l’ufficiale tedesco aveva accettato lo scambio. Jan, che ha sempre pensato a se stesso, è spinto questa volta da una insolita curiosità e inizia a indagare su chi fosse realmente padre Kolbe…