È bene chiarire qualche cosa in proposito. Io dico: se fu contrario alla massoneria, si badi al se, Mario Sturzo è attuale.

Nel 1930 alla conferenza episcopale siciliana, su suggerimento di mons. Mario Sturzo, i vescovi siciliani proposero al Governo la sostituzione dei libri di testo di filosofia, nelle scuole, dichiarate “anticlericali”. Mario Sturzo era a conoscenza delle varie scomuniche papali e non disse se la massoneria condizionasse i programmi scolastici, ma si schierò contro la filosofia dei professori, ancorata al mito dell’obiettività del sapere e della logica. E, dulcis in fundo, il suo testamento spirituale è la lettera pastorale l’educazione nelle sue ragioni supreme (1938), come risposta data.

Anche Luigi avversò la massoneria. A Napoli, il 18 gennaio 1923, nel quarto anniversario della fondazione del Partito, col proposito di difendere la “questione meridionale”, disse: «il massonismo [dicasi massoneria] anticlericale delle nostre province ha allontanato le classi urbane e professioniste dalla fede e dalla pratica cristiana, prima in nome della Nazione, poi in nome della scienza e ha rotto così i rapporti morali fra le classi alte e il popolo. Occorre che quel che il Partito fa nel campo politico, facciano gli organizzatori nel campo sociale per rinsaldare i vincoli sociali fra le varie classi in nome delle virtù cristiane». Oggi, come rinsaldare i vincoli sociali tra le classi? La massoneria resiste ancora, ma Sturzo insegna!

Di questo scenario, la scomunica va da Clemente XII (Papa dal 1730 al 1740) a Papa Ratzinger (sepolto il 5 gennaio 2023). «Il 28 aprile 1738 Papa Clemente XII formulò la scomunica nei confronti di quanti si ascrivessero a certe associazioni segrete, assemblee o bande clandestine, generalmente col nome di “massoni”» (sono debitore a Aldo
Mola, Storia della massoneria italiana: dalle origini ai nostri giorni, Fabbri, Bompiani, Sonsogno, Milano 1997, p. 985). La scomunica fu ribadita da Papa Benedetto XIV (18 maggio 1751) e da altri pontefici. La scomunica venne confermata nei canoni 684 e 2335 del Codex Juris Canonici promulgato da Papa Benedetto XV, il 27 maggio 1917. La scomunica rimase immutata fino al nuovo Codice di Diritto Canonico (26 novembre 1983).

Da Prefetto della Congregazione per la dottrina della Fede, il cardinale Joseph Ratzinger fece pubblicare una “nota” sull’”Osservatorio Romano” nella quale si affermava la scomunica e che pertanto i massoni rimanevano “esclusi dal banchetto eucaristico”. Dunque i massoni furono i cosiddetti laicisti. Mussolini li dichiarò “fuori legge”. In proposito mi permetto di rimandare alla voce enciclopedia Treccani.

Nel 1975 la loggia P2 di Gelli si trasformò in una potente forza occulta in grado di condizionare il sistema economico e politico. Nel 1981 fu pubblicata la lista degli affiliati alla massoneria e del programma, oggetto di vari procedimenti giudiziari.

Angelo Consolo

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