Laddove nuotano le “sardine” non possono forse osare anche i tonni? Certe varietà della specie dei secondi – ad esempio, quella “rossa” – sono considerate in via di estinzione, un po’ come i cattolici nel PD, eppure ancora tengono il mare e sono una preda ambita.

Pane al pane, vino al vino, Stefano Bonaccini, schietto uomo del vecchio apparato comunista, storicamente egemone nella Regione che guida, invita la nuova segretaria del PD a non scordarsi dei cattolici, quasi trattandoli alla stregua di una specie protetta. Insomma, una tribù tra le tante, chiusa in una riserva come quegli indiani cui era interdetta la caccia e venivano approvvigionati dai “rangers”.

Cos’abbia inteso dire, nel momento in cui si sta definendo l’organigramma dei democratici, non è chiaro. Sollecitava Eddy Schlein a coinvolgerli nella segreteria o comunque nel gruppo dirigente? Oppure, le consigliava di saper ascoltare anche le loro ragioni, le posizioni che, soprattutto su determinati temi, derivano dalla loro particolare cultura? C’è da augurarsi che sia vera la seconda e non si cerchi di assorbirla nella prima.

Vi sono temi – a cominciare, ad esempio, da quelli relativi all’assetto istituzionale dello Stato, da altri che concernono una interpretazione non radicale, bensì ragionata e ragionevole dei diritti civili, fino agli argomenti della cosiddetta “biopolitica” – dove potrebbero concorrere a delineare posizioni utili ad un discorso pubblico che non sia pregiudizialmente funzionale alla mera spettacolarizzazione della politica.

Magari nelle forme, ondate in onda a Montecitorio, di un “OK Corral” tra la Meloni e la Schlein, che ove perdurasse, diverrebbe presto stucchevole.

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