L’operazione anti ‘ndrangheta guidata dal Procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, è diventata un “caso”  politico dopo l’attacco condotto contro il magistrato dalla parlamentare del Pd Enza Bruno Bossio, moglie di Nicola Adamo raggiunto dall’obbligo di dimora fuori dalla Calabria nell’ambito dell’Operazione Rinascita Scott.

Giuseppe Brugnano – Segretario Nazionale del Sindacato di Polizia Fsp- ha chiesto a Nicola Zingaretti l’espulsione dal Pd ( CLICCA QUI ) della parlamentare che rimprovera Gratteri di arrestare metà Calabria. La Bruno aggiunge:  <<È giustizia? No è solo uno Show! Colpire mille per non colpire nessuno. Anzi si. Colpire la possibilità di Oliverio di ricandidarsi. Il resto finirà in una bolla di sapone come il 90% delle sue indagini. E la ‘ndrangheta continuerà a prosperare come ha fatto in questi anni» (per completezza d’informazione CLICCA QUI ).

Nicola Gratteri ha intanto denunciato il comportamento della grande stampa nazionale nei confronti di quella che egli definisce la più grande operazione condotta contro le mafie dopo quella di Falcone e Borsellino.

Pubblichiamo al riguardo quanto ha pubblicato Affaritaliani.it  

Ndrangheta, Gratteri: “Ho paura ma si impara il dialogo con la morte”

“Certo che ho paura, ma la paura va addomesticata, bisogna imparare a dialogare con la morte. Ho fatto una scelta precisa nel 1989 quando ci fu un attentato contro la mia fidanzata alla quale dissero che stava affianco ad un uomo morto. Nel corso degli anni ho ricevuto molte minacce ma siamo uomini di Stato e vogliamo fare qualcosa per questa terra e per la nostra nazione”. Lo ha detto il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, intervistato da Maria Latella su SkyTg24 dopo il maxi blitz contro la ‘Ndrangheta dei giorni scorsi.

Ndrangheta, Gratteri: “I giornali nazionali hanno boicottato il blitz”

L’indagine Rinascita Scott della Dda di Catanzaro e’ “un’indagine che e’ uno spaccato dell’Italia, una cosa veramente enorme dove ci sono oltre 35 aziende sequestrate, rappresentati politici di tanti partiti, c’e’ la dimostrazione di come la ‘ndrangheta sia entrata e si sia seduta negli apparati dello Stato e della Pubblica amministrazione”, ma nonostante questo la solidarieta’ dal mondo politico e’ giunta solo da Lega, Pd e M5S “anche perche’ i giornali nazionali hanno boicottato la notizia”. Cosi’ il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri a “L’intervista di Maria Latella” su Sky Tg24. “Il Corriere della sera – ha aggiunto – ha portato la notizia alla 20ma pagina, Repubblica e la Stampa verso la 15ma-16ma mentre Il Fatto quotidiano l’ha riportata in prima pagina, come L’Avvenire ed il Manifesto. Perche’ non lo so andrebbe chiesto ai direttori dei giornali. Non ho idea, fossi stato il proprietario di questi giornali mi sarei preoccupato, avrei chiesto. Quindi mi auguro che sia stata un svista ma sicuramente e’ stato un ‘buco’ dal punto di vista giornalistico”.

‘Ndrangheta, Gratteri: “Idea su autori della soffiata”

La soffiata che ha costretto la Dda di Catanzaro ed i carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Vibo Valentia ad anticipare di 24 ore il maxi blitz contro le cosche vibonesi “e’ partita dagli addetti ai lavori, ovvio, non dal barista in piazza”. A dirlo e’ stato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri a “L’intervista di Maria Latella” su Sky Tg24. “Qualche idea – ha aggiunto – ce l’abbiamo e ci stiamo lavorando. La storia spieghera’ anche chi e’ stato”.

PRESCRIZIONE/ SI FACCIA PARTIRE, COSÌ SI FARANNO LE RIFORME NECESSARIE

Ormai facciamo partire questa prescrizione, perché questo costringerà il legislatore a fare le modifiche necessarie per velocizzare i processi, altrimenti non si faranno. In Italia si fanno solo provvedimenti emergenziali”. Così a “L’Intervista di Maria Latella” su Sky TG24, il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri parlando della riforma della prescrizione.

“Facciamola partire – ha spiegato -, così con le pressioni delle Camere penali e dell’opinione pubblica si costringerà la politica a fare le modifiche che servono per velocizzare i processi, di modo che non si rimanga appesi per anni in attesa di un processo. La prescrizione è una sorta di ghigliottina, come principio sono contrario ma nel concreto dico facciamola partire, perché così si faranno le riforme necessarie”.

‘NDRANGHETA/ UNA POLITICA DEBOLE È UN VANTAGGIO PER MAFIE

“Negli ultimi 20 anni la politica si è indebolita tantissimo, e questo indebolimento ha avvantaggiato le mafie, la ‘ndrangheta, perché ha occupato gli spazi dal punto di vista dell’ interlocuzione sociale lasciati dalla politica. Mediamente un politico è presente sul territorio sei, sette mesi prima delle elezioni, poi magari il giorno dopo che si vota magari cambia pure numero di telefono. Mentre il capomafia è presente sul territorio 365 giorni l’anno, dà risposte sbagliate, truccate e drogate di sottosviluppo, dipendenza e schiavismo, ma dà risposte in aree dove la disoccupazione tocca anche il 50%. È la disperazione che porta a rivolgersi alla ‘ndrangheta”. Così a “L’Intervista di Maria Latella” su Sky TG24, il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. 

‘NDRANGHETA/ È UN PROBLEMA IN TUTTA ITALIA

La politica “è fortemente inquinata ed il problema non è solo meridionale ma riguarda tutta l’Italia oltre al fatto che per il riciclaggio ed il traffico di droga la ‘ndrangheta l’unica mafia presente in tutti i continenti. La scelta, la strategia della ‘ndrangheta di scegliere di fare accordi con le istituzioni risale al 1970, quando la ‘ndrangheta creò la nuova dote della “santa” che consente la doppia affiliazione alla ‘ndrangheta ed alla massoneria deviata. Questo è stato il grande salto di qualità che le ha consentito nelle logge massoniche deviate, di avere rapporti con uomini delle istituzioni, con quadri della Pubblica amministrazione. Mentre magistrati, forze dell’ordine giornalisti, storici, professori universitari e la politica continuavano a raccontare una mafia stracciona, di pastori, di sequestratori di persone, nella realtà aveva rapporti con la Pubblica amministrazione”. Lo ha detto a “L’Intervista di Maria Latella” su Sky TG24, il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri.

MAXI BLITZ/ IL MIO È UN LAVORO DI GRUPPO, IL SUCCESSO È DI TUTTI

“Il mio è un lavoro di squadra, ho colleghi meravigliosi che lavorano dodici ore al giorno, anche sabato e domenica. Ho migliaia di carabinieri, poliziotti e finanzieri con cui lavoriamo insieme. Io posso essere una guida, ma è un lavoro di squadra. Non sono io a fare l’indagine, la facciamo tutti assieme. Sono abituato al lavoro di gruppo e il successo e l’insuccesso ricade su tutti. Non voglio entrare nel merito dei commenti che sono stati fatti, sarà la storia a spiegare tante cose, anche di comportamenti di questi giorni come degli anni passati”. Così a “L’Intervista di Maria Latella” su Sky TG24, il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, rispondendo a una domanda sulle critiche ricevute da Gratteri sull’inchiesta.

GIUSTIZIA/ SE FOSSI STATO MINISTRO AVREI FATTO MOLTE COSE, HO UNA RIVOLUZIONE IN TESTA

“Se avessi fatto il ministro della Giustizia avrei sicuramente smontato e rimontato quello che ritengo non funzioni in Italia, avrei cambiato i Codici nel rispetto della costituzione, avrei cambiato la geografia giudiziaria, perché ancora oggi ci sono posto dove ci sono molti magistrati e altri dove mancano. Avrei fatto molte cose, ho una rivoluzione in testa. Per adesso sono il felice Procuratore di Catanzaro”. Lo ha detto a “L’Intervista di Maria Latella” su Sky TG24, il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, rispondendo alla domanda su cosa sarebbe accaduto se fosse stato nominato Guardasigilli.

Pubblicato su Affari Italiani ( CLICCA QUI )

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