E’ giunto il tempo di rimettere ordine nella nostra vita, nella speranza di ritrovarci tutti a rivalutare la responsabilità, la competenza e la serietà
Nei giorni in cui l’ombra del Coronavirus si allunga sinistra sul nostro Paese, sulle nostre comunità e famiglie, aspettiamo che un esperto (soprattutto un bravo medico) ci dica che il picco della pandemia è stato raggiunto, che un vaccino è stato approntato.
Nei giorni in cui il mondo dell’informazione ci sommerge di notizie ansiogene con il suo bollettino quotidiano di morti (sempre troppi), di contagiati (ancora in aumento) e di guariti (anche loro in crescita), ci aspettiamo di ascoltare la voce dei più famosi virologi e fisici statistici per trarre indicazioni definitive, tanto sui nostri comportamenti quotidiani quanto sul futuro che ci attende.
Nei giorni in cui l’economia traballa come non accadeva dall’ultima guerra mondiale, seminando ansia e incertezza sul lavoro e sul reddito, ci aspettiamo che governi e organizzazioni sovrastali (prima fra tutte l’Unione Europea) si dimostrino lungimiranti nelle scelte di sostegno alle popolazioni. Che si facciano consigliare dai migliori economisti e dalle più grande menti del pianeta per trovare una via d’uscita a una comunità che si ritrova già oggi più povera.
Nei giorni in cui occorre prendere misure sempre più drastiche che incidono sulla nostra vita quotidiana, ci aspettiamo che il governo ascolti con attenzione e senso di responsabilità la voce degli esperti e dei competenti. Perché dalle scelte di chi ci governa dipende non solo la gestione della pandemia con tutte le sue conseguenze, ma anche la qualità della nostra vita futura.
Nei giorni in cui tutte le strutture educative sono bloccate, ci aspettiamo che insegnanti e docenti trovino il modo di non perdere il contatto con tutti i loro alunni e studenti. Che la loro voce risuoni, attraverso i nuovi media, per continuare a coltivare cultura e conoscenza.
Ecco, in questi giorni, tutti noi abbiamo atteso e continueremo ad attendere la voce degli esperti e dei competenti. E chiediamo di farlo anche a tutte le figure intermedie che esercitano il potere pubblico, dal sindaco al governatore di Regione, al commissario per l’emergenza come al premier e ai suoi ministri. E anche al Parlamento che ci rappresenta tutti. Prima di prendere qualunque decisione, abbiate la saggezza e l’umiltà di consultarvi con gli esperti e con i competenti.
Mai come in questo momento ci appaiono ridicole le improvvisazioni dialettiche (quante ne abbiamo ascoltate in questi anni di sovrana leggerezza e irresponsabilità pubblica e privata)… le rivendicazioni populiste dell’uno vale uno (criterio che in realtà vale solo quando veniamo chiamati a esprimere un voto, ma non dinanzi alla scelta di come combattere un virus)… le asserzioni volitive (e talvolta incurantemente violente) che hanno contrassegnato il nostro dibattito pubblico, trasformandolo in un eterno e inconcludente ring di pugilato.
Ecco, il Coronavirus sta già facendo piazza pulita dell’incompetenza, dell’irresponsabilità e della superficialità. Anzi, sta ricostruendo l’ordine dei valori della nostra comunità, restituendo centralità, ad esempio, al tema della salute personale e comunitaria. Forse mai come in questo momento rimpiangiamo i tagli alla sanità operati da tutti i governi in questi ultimi venti anni. Dovevamo pensarci prima e non farci sedurre dalla sindrome di Prometeo, con la sua abbacinante illusione del progresso e dell’autosufficienza.
E’ giunto il tempo di rimettere ordine nella nostra vita. Questa quarantena viviamola così. Con la determinazione che il pericolo ci impone, ma nella speranza di ritrovarci tutti a rivalutare la responsabilità, la competenza e la serietà. Lo sanno bene i comici, quanta responsabilità, competenza e serietà sono necessarie per strappare anche un solo sorriso. Perché la vita è una cosa seria, per persone serie. Pronte a farsi carico di una nuova coraggiosa stagione dei doveri.
Domenico Delle Foglie
Pubblicato su Fondazione Italia Europa Popolari
Immagine utilizzata:Pixabay