C’è un gran dibattito, e anche un filo di polemica, dopo l’intervento di monsignor Vincenzo Paglia che ha ricordato la necessità che la legge 194 venga applicata integralmente. Una legge nata nel 1978, sbrigativamente chiamata sull’aborto, mentre il suo titolo, che rifletteva un preciso orientamento condiviso dal grosso delle forze politica faceva riferimento alla tutela della maternità (CLICCA QUI).

Abbiamo sentito nelle scorse ore tanti parlamentari d’orientamento cattolico sbracciarsi sulla necessità che la legge in questioni torni allo spirito e ai contenuti originari. Ci permettiamo solo di chiedere a molti di loro dove sono stati in questi 44 anni nel corso dei quali non molto è stato fatto perché si mettessero in campo i provvedimenti necessari affinché si portasse sostegno a quelle donne che, magari aspirando alla maternità, erano costrette a fare una scelta dolorosa? Quanto si sono davvero impegnati perché fosse assicurato a quelle donne il sostegno necessario ad assicurare a loro stesse e al nascituro una vita degna di essere vissuta?

E’ questo l’oggetto della Petizione parlamentare presentata da INSIEME (CLICCA QUI) attorno cui non abbiamo visto l’interesse e la mobilitazione dei parlamentari che oggi intervengono e anche di molti di quei cattolici cui piace parlare dei “valori non negoziabili”, ma che poi solo a questo si limitano.

Bene dunque che sia arrivata la riflessione di mons Paglia e vedremo se vecchi e nuovi parlamentari che si dicono cattolici ricorderanno le cose di cui oggi parlano sulla 194 e le faranno con la nuova legislatura o se, come al solito, si è trattato solamente di fin troppo facili boutade elettoralistiche.

GI

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