L’Avvenire ha pubblicato il seguente intervento di INSIEME

La scelta editoriale di Avvenire di suscitare un dibattito su “cattolici e politica” è stata particolarmente tempestiva e opportuna perché mai come in questi tempi si avverte la necessità di riaffermare il senso alla loro presenza e renderla capace di una efficace azione politica.

Non sono solo due i macigni che il governo sta portando avanti – il premierato e l’autonomia differenziata – ma anche una serie di sofferenze diffuse che schiacciano il senso civico e democratico di tantissimi cittadini, cattolici e non. C’è l’invasione massiccia, manu militare, dei punti di potere da parte di una imbarazzante genìa di politici, volti
solo alla fedeltà al capo partito e non al bene comune. C’è una gestione impositiva della cosa pubblica che mortifica il dialogo e il confronto con una contrapposizione pregiudiziale e sterile tra gli schieramenti. C’è acrimonia nell’agone politico, c’è un egoismo individuale e corporativo che non porta da nessuna parte. C’è un bieco ostracismo verso la
sensibilità di coscienza dei cattolici, che viene subordinata alla linea di partito: un «disagio», lo chiama Castagnetti, con un termine troppo riduttivo. Ci sarebbe invece bisogno di capacità di ascolto e moderazione, per comprendere e
fronteggiare i tumultuosi cambiamenti i corso, per dimostrarsi capaci di costruire un futuro migliore in armonia con la pluralità di pensiero ed azione.

Qui riemerge il “fiume carsico” dei cattolici “senza casa”, esitanti tra prepolitico e politico, tra la dispersione nel partito del non voto e l’appoggio a candidati cattolici aggregati ai partiti attuali, ridotti a poche unità e costretti ad accettare compromessi che li squalificano.

Basta piangere su diaspora e insignificanza, occorre ricostruire una presenza coerente e visibile. Non servono nostalgie e non certo un partito cattolico. Serve autonomia di pensiero e di azione di uomini e donne di buona volontà ispirati alla Dottrina sociale.

Il Comitato di coordinamento della Segreteria di Insieme

Eleonora Mosti, Alfonso Barbarisi, Alessandro Risso

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