INSIEME ha presentato una diffida nei confronti dell’on. Luigi Di Maio per l’uso della propria denominazione per il neonato partito fondato dal Ministro degli esteri e da altri che, con lui, hanno abbandonato il Movimento 5 Stelle.

Nella diffida si ricorda che il partito INSIEME è stato costituito nell’4 ottobre 2020 e che, dal momento della sua costituzione, vi hanno aderito, tra gli altri, l’on. Alessandra Ermellino e numerosi rappresentanti politici, tra i quali gli eletti nei consigli comunali di numerosi municipi in varie parti d’Italia. Il Partito ha, altresì, partecipato alla presentazione di liste in occasione delle ultime elezioni amministrative.

Sin dal momento della sua nascita, INSIEME ha organizzato decine e decine di convegni e seminari per illustrare la propria posizione sui diversi temi politici ed economici.

INSIEME ricorda che “il nome di un partito politico costituisce strumento di individuazione del soggetto e diritto fondamentale della personalità, che trova tutela, ai sensi dell’art. 7 del codice civile, come espressione dell’identità personale del gruppo di individui che si associano per condividere una determinata idea politica” e che, dunque, ai partiti politici, come alle altre associazioni, “viene riconosciuto, secondo il costante orientamento della giurisprudenza, il diritto esclusivo al nome ed alla cessazione dell’uso indebito ad opera di terzi”.

La diffida sottolinea inoltre che

– “l’uso della denominazione “INSIEME” per individuare il costituendo partito politico facente capo all’on. Ministro Di Maio è idonea a creare confusione con il preesistente partito politico INSIEME, il quale si ispira a idee e dottrine politiche, dichiarate fin dall’incipit del suo statuto (“Per una presenza pubblica ispirata cristianamente”) radicalmente diverse da quelle che sembrano animare la costituzione del nuovo partito che nascerà dalla scissione del Movimento 5 Stelle e, quindi, potenzialmente lesive del complesso dei valori e delle finalità perseguite dal Partito istante”;

– che il nome scelto dal Partito istante è tutt’altro che generico, poiché esso ne rappresenta la importante finalità di comporre la diaspora tra coloro che si riconoscono nei principi dell’umanesimo e della dottrina sociale della Chiesa, accolti anche nella nostra Carta Costituzionale;

-che la tutela dell’identità espressa nella denominazione e nel simbolo, con specifico riferimento ai partiti politici, rinviene il suo fondamento costituzionale negli artt. 2, 21 e 49 della Costituzione ed esprime l’esigenza di evitare confusioni, in relazione al dibattito pubblico, in ordine agli elementi che li caratterizzano come centri autonomi di espressione di idee ed azioni”.

Così, il Ministro Luigi Di Maio è invitato ad astenersi dall’uso della denominazione “INSIEME”  “con l’avvertimento che, in difetto di immediato riscontro, sarà adita l’Autorità Giudiziaria per la tutela dell’uso illegittimo, la reintegrazione patrimoniale ed il risarcimento del danno”.

 

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