Il fondo da un milione e mezzo
In pratica diocesi di Roma, Comune di Roma e Regione Lazio hanno costituito un apposito Fondo, con una dotazione complessiva pari a 1 milione e mezzo di euro, mediante l’apporto di 500mila euro ciascuno. Il progetto ha una durata di tre anni ed è in continuità con l’esperienza del Fondo Gesù Divino Lavoratore, nato su sollecitudine di Papa Francesco a margine dei mesi più duri della pandemia, nella primavera del 2020, quando la Chiesa di Roma ha collaborato con le istituzioni locali per fornire un aiuto concreto ai più poveri, che ponesse le basi per l’attivazione di percorsi di rigenerazione e di coinvolgimento della comunità.
La ripartenza è ancora frenata dal protrarsi dell’emergenza sanitaria e dal dramma della guerra in Ucraina, per questo motivo si è deciso di continuare a sostenere i percorsi di inclusione lavorativa delle fasce più esposte alla crisi, in primo luogo i precari che hanno perso il posto di lavoro ma anche giovani madri disoccupate, partite iva e piccoli imprenditori che hanno dovuto abbassare per sempre le serrande della loro attività. Il servizio di accompagnamento, orientamento e inserimento lavorativo individuerà quanti versano in condizioni di fragilità sociale, attraverso la collaborazione con i Servizi sociali territoriali e i Centri di orientamento al lavoro di Roma Capitale e i Centri per l’impiego della Regione Lazio. Un ruolo fondamentale sarà svolto dalla rete territoriale della Caritas diocesana, che conta su 336 parrocchie e 217 centri di ascolto. In queste strutture verrà offerto primo ascolto e orientamento; poi, per coloro che saranno presi in carico verrà elaborato un progetto di accompagnamento che potrà portare ad interventi mirati: tirocinio, corsi di formazione, inserimento lavorativo, anche mediante la promozione dell’autoimprenditorialità.
De Donatis: il lavoro è fondamentale per la dignità della persona
“Non possiamo dimenticare che il lavoro onesto è il primo canale per la costruzione del Regno di Dio. Vai anche a tu a lavorare nella mia vigna!”, ha ricordato il cardinale Angelo De Donatis durante la presentazione del progetto, lanciando un appello a tutte le imprese del territorio a contribuire all’Officina delle opportunità. Il porporato chiede alle aziende di dedicare una parte dei loro utili a progetti di inserimento lavorativo dei più fragili, “in modo tale da moltiplicare i talenti e le energie delle persone che hanno vissuto un fallimento”. “Per la Chiesa di Roma – ha proseguito il vicario – si tratta di un impegno in linea con la Dottrina sociale della Chiesa e, al tempo stesso, di un segno di grande fiducia nelle risorse di solidarietà e di senso di responsabilità della nostra città”. Parlando a VaticanNews il cardinale ha poi ricordato che l’obiettivo è dare dignità oltre la mera assistenza, “non offrire solo il pesce ma insegnare a pescare, questo è lo spirito”. Un’azione che diventa ancora più significativa nel periodo del Natale, “perché aiuta a non sentirsi soli ma accompagnati in una ricerca che è anche lavorativa”.
Trincia (direttore Caritas): sforzo per dare lavoro non precario
Alla presentazione ha preso parte anche il direttore della Caritas di Roma, Giustino Trincia, che ha prima elencato i risultati raggiunti dal Fondo Gesù Divino Lavoratore (decine di corsi di formazione e di posti di lavoro offerti) per poi entrare nel merito delle collaborazioni che saranno attivate da Officine delle opportunità. “Siamo partiti dalla fase più acuta della crisi pandemica dando dei sussidi, poi abbiamo lavorato sull’inserimento lavorativo, possibilmente venendo incontro alle qualità e alle capacità delle persone” spiega ai nostri microfoni. “Garantiamo un lavoro di accompagnamento, facendo incontrare le imprese e i soggetti che chiedono aiuto – prosegue Trincia – per questo è importante la collaborazione con i centri di orientamento di Regione e Comune e la sinergia con Confartigianato e Confcooperative”. Il direttore della Caritas sottolinea, infine, che serve uno scatto di condivisione degli sforzi da parte di tutti per produrre lavoro dignitoso e non precario.
Marco Guerra
Pubblicato su www.vaticannews.va