Un bell’articolo di Mattone è comparso nei giorni scorsi su questo Giornale: parla di una nuova Lista per le Regionali, aggregata al carro di De Luca. È una lista, che ha spunti di originalità, in quanto esprime un genuino intento di aggregare l’area cattolica regionale e di quanti siano vicini ai suoi valori. I Candidati, infatti, provengono da Associazioni rilevanti, come l’Azione Cattolica. I promotori hanno voluto, così, creare un luogo privilegiato per una azione politica dei cattolici, ovviamente, e, comunque, polarizzata, rifacendosi agli appelli di Bassetti, allo spirito di La Pira ed agli incitamenti del Papa.

Viene così fuori il dramma dell’area cattolica italiana: la sua diaspora in questo ultimo quarto di secolo ha buttato nell’irrilevanza politica un insegnamento, una tradizione, una cultura, che è gran parte dei fondamentali della Nazione italiana e, almeno in parte, dell’Europa. In democrazia contano le percentuali ed essere in pochi in tanti partiti, vuol dire essere trascurati, nei partiti e nelle compagini governative. Questo è il vero motivo per tanti cattolici, delusi, per non votare più e del loro disimpegno civile, oppressi dal sovranismo religioso e il populismo-qualunquismo, sciatto, delle sinistre, che, per altro, rincorrono, acriticamente, atteggiamenti libertari ed eticamente discutibili, per essere “alla moda”.

Una svolta nell’impegno politico del Cattolicesimo italiano è improrogabile, fare massa critica, e non polverizzarsi in fughe centripete, è necessario, intercettare gli uomini di buona volontà, allontanatisi dalla politica e riattrarli ad una etica di responsabilità civile, nelle varie forme democratiche, è mandatorio.

C’è una grande preoccupazione sull’attuale situazione socio-politica italiana e molti, anche di non credenti, come Massimo Cacciari, hanno il convincimento che l’area cristiana, per i suoi principi e la sua fede, abbia un valore aggiunto e qualificante per iniziare un’azione propositiva e promotrice affinché la società italiana ritrovi il proprio protagonismo e riguadagni un ruolo di interlocuzione con la politica. I laici, oltre al Papa e la Chiesa italiana, richiamano i cristiani credenti alle proprie responsabilità e di impegno per il bene comune.

In questo contesto il Movimento “Politica Insieme” si muove con una strategia lungimirante e responsabile fatta di uomini nuovi e di programmi chiari, tesa al bene comune, nel solco del Magistero Sociale delle Chiesa. Vede con calda partecipazione ed interesse l’esperienza della Lista “Per le persone e la comunità” e la considera un apprezzabile risposta alle esigenze dell’attuale momento politico campano per un rimpegno responsabile dei Cattolici.

Politica Insieme ritiene, altresì, che solo in totale autonomia dagli attuali partiti, ponendosi nel centro riformista del sistema (Zamagni parla di tras-formazione), possa esserci il viraggio autentico per un riaccorpamento e l’impegno politico dei Cattolici. L’unica risposta ad un nuovo e proficuo impegno politico dei Cristiani è una forza autonoma, antitetica agli estremismi, alternativa a ciò, che rimane della destra e sinistra democratica, volta a raccogliere, con visione sturziana, una realtà interclassista e le sue istanze di riscatto, morale e di autentico sviluppo: scuola, lavoro, salute, sviluppo ecologicamente sostenibile.

Ed allora con sguardo lungimirante perché non partire dal basso e pensare ad un impegno unitario ed autonomo dei Cristiani per il governo di Napoli e di altre città campane nelle prossime elezioni comunali?

Alfonso Barbarisi

Pubblicato su Il Mattino

 

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