Tutti riconoscono, con sorpresa di molti, che la risposta della scuola italiana (come per altri versi quella della società nel suo complesso) alla sospensione delle consuete attività didattiche non è quella della disperazione, e neanche della rassegnazione.
L’intensità e il fervore che caratterizzano lo sforzo, in atto in moltissime scuole, di mantenere vivo e vitale il rapporto tra gli insegnanti e i loro alunni, la rapida diffusione della didattica online e la disponibilità all’aiuto reciproco tra scuole, documentata anche dal successo dell’iniziativa di Tuttoscuola #LaScuolaAiutaLaScuola, dimostrano che esistono le precondizioni per compensare almeno in parte i milioni di ore d’aula che si sono finora persi e quelli che si perderanno nelle prossime settimane, sempre che le scuole possano riaprirsi il prossimo 6 aprile. In tutto 75 milioni di ore di lezione ( CLICCA QUI ) .
Ma non si stanno muovendo soltanto le scuole. Il Ministero dell’istruzione, tramite una nota ministeriale inviata il 13 marzo ai direttori generali degli USR, ai dirigenti scolastici e ai docenti a firma di Giovanna Boda – capo del Dipartimento per le risorse umane, finanziarie e strumentali e responsabile del ‘Coordinamento task force Emergenze Educative’ – ha dato notizia di aver attivato sul suo sito una sezione dedicata alla Didattica a distanza ( CLICCA QUI ), nella quale le scuole possono trovare un elenco di piattaforme gratuite realizzate appositamente per le scuole che permettono agli insegnanti di gestire le attività di classe a distanza attraverso qualsiasi computer o dispositivo mobile, una serie di strumenti di cooperazione, modelli di scambio di buone pratiche e gemellaggi fra scuole, webinar di formazione ed esempi di contenuti multimediali per lo studio.
La nota, redatta in uno stile inusitatamente ‘caldo’ per un atto amministrativo (esordisce con la parola “Carissimi”…), non dà disposizioni top-down, si limita a offrire alle scuole strumenti e suggerimenti, prendendo atto della autonoma e diffusa capacità di rispondere alla sfida della didattica a distanza da esse dimostrata. La si potrebbe definire una circolare “dal volto umano”, e non è poco se si tiene presente l’asetticità e il grigiore burocratico che ha sempre caratterizzato la produzione amministrativa ministeriale (non solo del Miur). La filosofia (oggi si direbbe il ‘sentiment’) che sembra pervadere la nota ministeriale è il rispetto e la valorizzazione di questa capacità, della resilienza della scuola come comunità educante e dell’esistenza in seno ad essa di importanti risorse umane e di potenzialità forse finora sottostimate. Un’intuizione non dissimile, d’altra parte, da quella che ha spinto Tuttoscuola a intraprendere il viaggio tra le scuole più innovative, in cerca del loro futuro, che abbiamo voluto chiamare La scuola che sogniamo.
Pubblicato su TuttoScuola.com