Oggi, 15 maggio, è la “Giornata della Sussidiarietà”. Così avevo proposto un mese fa su questo giornale e voglio celebrarla come tale ( CLICCA QUI ).

Innanzitutto penso alla Chiesa e specialmente alla sua gerarchia che, come fece Pio XI nello specifico dell’Enciclica Quadragesimo Anno (15 maggio 1931 esattamente novant’anni fa CLICCA QUI ), dovrebbe tornare ad occuparsi in modo formale e sostanziale dell’organizzazione dello Stato, del rapporto tra società civile e Stato e della Politica.

L’Enciclica dice “Si persuadano dunque fermamente gli uomini di governo, che quanto più perfettamente sarà mantenuto l’ordine gerarchico tra le diverse associazioni, conforme all’azione suppletiva dell’attività sociale, tanto più forte riuscirà l’autorità e la potenza sociale, e perciò anche più felice e prospera la condizione dello Stato stesso”. Un messaggio fortissimo e una strategia di lungo e ampio respiro.

Che bello se oggi ci si ricordasse quella enciclica e si celebrasse in tutte le Chiese che la Politica (naturalmente quella con la P maiuscola) è la “forma più alta ed esigente di carità”, frase spesso ripetuta da San Paolo VI e ribadita anche da Papa Francesco. Si perché come il Card. Attilio Nicora, da Vescovo ausiliare di Milano ricordava ai politici, la normale carità è sempre compensata dal sorriso riconoscente di chi ne è beneficiario; la Politica, invece, siccome per essere forte e vera si deve rivolgere al futuro e soprattutto alle generazioni future, non riuscirà mai ad essere riconoscente con chi l’ha praticata in modo ineccepibile. Fin qui la Chiesa.

Ma oggi la Sussidiarietà è un principio della Costituzione. Infatti all’art. 118, modificato dalla Legge Costituzionale 18 ottobre 2001 n. 3, così recita: “Stato, Regioni, Città Metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”. Quanti lo hanno applicato? Dai più alti vertici dello Stato ai più piccoli Comuni, quali sono le esperienze fatte? Non ritengo si debbano cercare colpevoli o fare processi, ma avviare una seria iniziativa politica questo si.

Cominciamo a verificare se la sussidiarietà è stata rispettata e applicata quando vengono approvati i bilanci delle Amministrazioni Pubbliche. Avremo, purtroppo, amare sorprese. Valutiamo i programmi elettorali alle prossime elezioni amministrative. Ogni candidato Sindaco deve per legge presentare, insieme alla candidatura, un programma politico amministrativo: andiamo a leggere se rispetta la Costituzione!

Due ultime considerazioni riferite alle  molte risorse che riceveremo dall’Europa.

Con il Parternariato Pubblico Privato, che è una delle modalità applicative della sussidiarietà, molte risorse potrebbero fungere da stimolo e da compartecipazione pubblico-privata a progetti, quindi con più ampia mobilitazione di risorse.

Altrettanto, rigenerando la fiducia nel Paese e in tutti i cittadini, si potrebbero far impiegare bene e a favore dello Stato, e quindi della comunità, molte delle liquidità depositate in banca (1700 miliardi di euro) o impiegate nel così detto risparmio gestito (4000 miliardi di euro). Si otterrebbero molte più risorse di quante non se ne ricaverebbero dalle troppo spesso prospettate patrimoniali.

Ho sognato! D’altronde ogni tanto bisogna sognare per poi calarsi nella realtà con maggiore passione.

Gianni Verga

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