Gli amici di INSIEME del Molise hanno condotto la seguente riflessione sulle recenti elezioni amministrative
La scarsa affluenza alle urne, sia al primo che al secondo turno, a livello nazionale e anche regionale preoccupa e non poco l’opinione pubblica e il mondo della politica in genere. Il dato emerso è chiaro, palese.
I cittadini sono delusi e amareggiati, non andando a votare e quindi non esercitando il proprio diritto-dovere hanno voluto affermare chiaramente la propria disaffezione, il proprio allontanamento dalla politica. L’elettore si sente oggi, più che mai, escluso, preso in giro, prigioniero di “giochini” e false “promesse”. Le capacità intellettuali, l’onestà, il buon governo, la trasparenza, la voglia di fare bene e del bene per il proprio territorio sembrano doti andate alla deriva. Manca la fiducia nella classe politica e appare sempre più ampia la forbice tra elettori ed eletti, cittadini e politici.
I partiti politici oramai sono l’apoteosi di faziosità e rivalità, personalismi sterili, invidie, gelosie. Isernia, ha detto no al candidato Melogli del centrodestra, appoggiato da Michele Iorio, di cui probabilmente la città è stanca. Le faide personali non alimentano la sana politica e la gente oramai ne è ben cosciente. Castrataro, ingegnere 46enne, è il nuovo sindaco di Isernia grazie alle 6.442 preferenze (58,7%) che ha ricevuto contro le 4.529 (41,28%) andate a Melogli. Appoggiato dal Pd e dal movimento 5 stelle il primo, dal governatore Toma e dall’europarlamentare Patriciello il secondo. Dunque la roccaforte del centrodestra è passata nelle mani del centrosinistra. Una volontà di cambiare che probabilmente Iorio e i notabili non si aspettavano. Servono proposte valide, idee, progetti seri per rilanciare il territorio e servono professionalità valide allo stesso modo con competenze, conoscenze, preparazione imprenditoriale, giuridica, economica.
Il Coordinamento di Insieme del Molise, riunitosi, ha nuovamente affermato la volontà di porre le basi di una politica nuova, secondo schemi assolutamente trasparenti, che coinvolgano i cittadini e li facciano sentire parte attiva del tessuto sociale non “birilli” nelle mani del politico di turno. La gestione della sanità, dell’ istruzione, della giustizia a livello regionale vanno affidate a mani esperte, che sappiano intercettare i bisogni, valutare, analizzare e legiferare per il bene della comunità. Per fare questo occorrono figure dirigenziali giuste, professionisti preparati che realizzano ciò che promettono in campagna elettorale, che vivono la realtà locale e che, coinvolgendo la squadra, riescano a raggiungere gli obiettivi preposti.