Mi sono imbattuto in un video recentissimo in cui Robert Kennedy Jr, candidato alle presidenziali americane, ci fa capire i veri ed incredibili motivi che mantengono il nostro Pianeta in uno stato di guerra continua. La sua voce è poco accattivante, ma le cose che dice sono di grande rilievo. Il video non ha bisogno di alcun commento, ognuno potrà farsi la sua idea, ma sicuramente sono affermazioni che richiedono un grande coraggio, anche visti i precedenti (CLICCA QUI).

Sono iscritto alla mailing list del team che lavora per l’elezione di Kennedy. Riporto di seguito un estratto dall’ultima comunicazione ricevuta:” Le elezioni del 2024 daranno forma alla nostra nazione per le generazioni a venire. Le politiche in grado di rispondere alle nostre sfide si trovano al di fuori dei due partiti costituiti. Ecco perché mi candiderò come indipendente alla presidenza.

Se Biden o Trump venissero eletti, il cambiamento sarebbe solo superficiale; probabilmente vedremo piccoli cambiamenti, ma non le riforme radicali di cui abbiamo così disperatamente bisogno. Né Biden né Trump ci guideranno attraverso l’incombente crisi del debito (34000 mila) che minaccia le fondamenta stesse del nostro Paese. Né hanno la visione o la fiducia necessarie per liberarci dai perpetui conflitti e fermare il ciclo implacabile di queste guerre eterne. Né hanno molta consapevolezza degli interessi che hanno condizionato il Congresso e le nostre agenzie federali”.

A Robert Kennedy sembra che sia stata negata la protezione per i candidati alle elezioni presidenziali di novembre, e la cosa è preoccupante. Vorrei segnalare anche un altro video (anche questo sottotitolato), nel quale il cattolico Kennedy, in un discorso in cui traspare la sua visione spirituale, parla della connessione con la natura e con Dio, una visione agli antipodi da quella degli altri candidati. Se, con un miracolo, dovesse risultare lui il candidato vincente, il Pianeta diventerebbe sicuramente un posto più vivibile e felice. C’è da sperare che…. tra i due litiganti…..(CLICCA QUI).

In linea con le idee sulla guerra di Robert Kennedy è sicuramente Marco Tarquinio, e, per quel che conta, mi sento in totale sintonia con il pensiero dei due. Pur condividendo le idee di Tarquinio, confesso però di nutrire qualche perplessità sulla sua scelta di presentarsi nelle liste del PD, da cui, ricordo, è appena uscito, per coerenza, Fioroni. Il motivo della mia perplessità discende dal dubbio che la sua candidatura sia stata voluta per cercare di intercettare quegli elettori che sono indirizzati verso il nuovo partito di Santoro: non vorrei che accadesse che, una volta eletto, le sue posizioni potessero essere relegate in un buio angolino, e quindi snobbate dal partito e di conseguenza risultare insignificanti. La cosa sarebbe stata ben diversa, e forse più accettabile, se Tarquinio fosse stato nominato capolista.

Personalmente, In contrapposizione, o meglio, in ideale sinergia con le posizioni di Santoro, avrei ben visto un nuovo partito di ispirazione cristiana, magari dal nome evocativo di “Partito della Pace e della Felicità”, ma è prevalsa una visione diversa. Se si fosse finalmente riusciti a riunire tutte le realtà cristiane, che spesso si ritrovano a parlare con una sola voce nell’evocare la Pace, in un partito che indicasse appunto Tarquinio come capolista in tutte le circoscrizioni, ecco che le aspirazioni di chi si batte per la Pace avrebbero potuto avere una rappresentanza limpida, autonoma e cristiana. Una presa di posizione finalmente chiara avrebbe potuto avere un grande impatto su quanti si astengono dal voto, magari portando a risultati importanti: non ci sarebbe stato neanche bisogno di raccogliere le firme, e il sistema proporzionale avrebbe favorito quella impresa. Insomma, una mancata scommessa coraggiosa, e forse un’occasione persa. I tanti movimenti di ispirazione cristiana avrebbero avuto un portabandiera su cui riconoscersi, e finalmente si sarebbe potuto porre fine all’irrilevanza, conseguenza diretta della frammentazione e dalla diaspora. Auguro comunque a Tarquinio tutto il successo possibile, ma non lo voterò.

Ho scoperto che a dargli ragione, anche se non lo voterà, è però Maurizio Blondet, e nel seguente articolo si possono leggere le sue argute argomentazioni (CLICCA QUI).

Tornando alle esecrabili guerre che ci affliggono, sempre dell’infaticabile Blondet, segnalo un’allarmante notizia (CLICCA QUI).

Concludo con una nota di speranza: le forti proteste nelle università americane (e anche italiane), sono il chiaro e positivo segnale dell’aumentata consapevolezza del genere umano verso la gestione sciagurata e nefasta della vita sul Pianeta. A riguardo, ancora da Blondet, segnalo un’altra poco rassicurante notizia: la presidente del dipartimento di filosofia della Emory University di Atlanta, Noelle McAfee, è stata ammanettata e arrestata per il suo sostegno agli studenti che mostravano solidarietà per la Palestina.

Massimo Brundisini

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