Il Mezzogiorno  rischia di perdere  l’occasione storica della disponibilità di uno stanziamento senza precedenti (complessivamente   tra PNRR ed altre fonti 212€ miliardi ,)perché  si continua  a presentare delle semplici «Note Spese», senza alcun riferimento alla  riforma da realizzare con le risorse finanziarie domandate, cosi come richiede il PNRR.

Questo clamoroso disallineamento è da imputare ai partiti politici  che ,sopraffatti  dal   processo d’individualizzazione  della società, non hanno  affrontato   il problema delle riforme, convinti che le  motivazioni egocentriche  si  trasformino  spontaneamente in un ben vivere civile

Se riusciamo a ragionare diversamente da Pinocchio che attende dalla  moltiplicazione  dello zecchino sotterrato la realizzazione dei propri sogni, è facile riconoscere che  gli obiettivi privati si trasformano  in finalità dello Stato, uscendo dal chiuso dell’economia del singolo individuo  con un complesso processo che esclude ogni automatismo . Infatti     è  costituito  non dalla somma aritmetica dei bisogni individuali ma dalla somma algebrica di quantità positive e negative , cioè del bisogno positivo che sentono alcuni perché un certo servizio pubblico sia prodotto e del bisogno negativo che sentono altri  perché  quel servizio pubblico non sia prodotto oppure lo sia in misura diversa di come lo vorrebbero altri

Di conseguenza  alla classe  governante tocca il difficile compito di  effettuare questa complessa  somma algebrica componendo i contrasti d’interesse con dei coefficienti di ponderazione che le consentano di anteporre motivatamente certe esigenze ad altre.

Come si può  scegliere un coefficiente capace di rispettare, persone, luoghi e relazioni?

La riposta  è data da Mons. Nunzio Galantino  che ,con la sua relazione all’ultimo festival dell’Economia a Trento,  ha dimostrato  che l’economia di Papa Francesco riesce ad interpretare i processi economici ed a governarli perché misura le sue pratiche con le reali necessita della  persona umana, soggetto di diritti e doveri, e dei  luoghi. In  altri termini ,proprio questo nesso inscindibile tra diritti e doveri ,tra valutazioni positive e negative rappresenta un prezioso coefficiente di ponderazione capace di compiere la difficile operazione algebrica della  composizione  degli apprezzamenti antagonistici dei vari gruppi ed individui, allargando il respiro di una società, oggi   divisa ed incapace di interpretare le nuove  esigenze ed i nuovi problemi .

Questa impostazione comunitaria della vita politica non è un’utopia perché ,oltre ad essere l’architettura dell’art.2 della Costituzione ha anche avuto un’implementazione reale nei più recenti sviluppi della scienza  economica che ha riconosciuto l’attualità  del pensiero di Antonio Genovesi, titolare dal 1754 all’università di Napoli della prima cattedra di Economia .Dall’impostazione del rapporto mercato/società basata sul concetto  tomista della pubblica felicità,  per primo ha dimostrato  la necessità di considerare oltre al profilo giuridico  anche quello economico dell’ente locale per poterne  valutare l’efficacia dell’azione (Michele Troisi 1939) .  Questa brillante intuizione ,approfondita da Donato Menichella, ha avuto una definitiva sistemazione teorica  da Mario Draghi che l’ha allocata  nel suo Modello della “Qualità delle Istituzioni, recepito dalla riforma costituzionale del 2012 e tradotto in norme ordinarie .in vigore dal 1/01/2016  .Di conseguenza la vecchia  “Amministrazione per Procedure “,ingessata  da  ipertrofia legislativa e atrofia dei risultati ,è stata sostituita  con  l’Amministrazione per Risultati ,attenta non solo alla conformità alla legge ma anche alla necessità di verificarne efficienza e congruità con gli obiettivi. Viene cosi realizzata  la riforma richiesta dal PNRR per erogare i fondi riservati al Sud :orizzontale, perché interessa trasversalmente tutte e 6 le Missioni. Inoltre è  perfettamente funzionale alla specifica programmazione delle riforme nella  prospettiva di ripresa e resilienza del sistema paese ,impostata  dal PNRR.

In conclusione il coefficiente di composizione dei contrasti d’interesse, determinato dalla traduzione in termini moderni dell’economia civile, consente  al Mezzogiorno  di rispondere alla sfida del PNRR perché più vicino alla reale dimensione  dei fenomeni economici.

Pertanto, rispetto al meridionalismo “Piagnone “ed al sindacalismo territoriale della Lega, evita che lo squilibrio Nord/Sud abbia in sé il germe di una  stridente contraddizione tra lo Stato e l’economia della Nazione come se fossero persone distinte, espressione dinteressi contrapposti.

Antonio Troisi

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