Oramai siamo abituati a vederne di tutti i colori. E sono lontane le illusorie affermazioni che il Governo Meloni avrebbe rappresentato chissà che cosa per la politica italiana e la gestione delle istituzioni. Ma è certo che quanto accaduto ieri, nel tardo pomeriggio, ha del clamoroso. La maggioranza si è riunita per ragionare sulle drammatiche, e dolorose, scelte che andranno fatte per la distribuzione dei “pani e dei pesci”. Mancava, però, proprio il principale attore di queste decisioni. Il Giancarlo Giorgetti che, da titolare di quello che una volta si chiamava Ministero del Tesoro, ha di fatto in mano il cordone della borsa.
C’è da chiedersi, allora, di cosa abbiano parlato. E se, vista la situazione dei conti pubblici e l’oggettiva impossibilità di accontentare tutti quelli che si erano fatti paladini delle più ampie promesse elettorali, Giorgetti non abbia pensato bene di lasciare tutta intera la patata bollente nelle mani di Giorgia Meloni. A rischio di fare la figura del “separato in casa”.
Le pezze messe nel tentativo di giustificare una tale novità in assoluto, quando mai si è visto che il Ministro del Tesoro non parli della sua materia con i leader della maggioranza?, è servita solamente a far notare il buco che si è creato nel tessuto della maggioranza e del Governo. “E’ una riunione politica e non tecnica”. Come se Giorgetti non fosse a Via XX Settembre per la sua esclusiva caratura politica, visto che non è certo famoso per i suoi trattati di scienze economiche e finanziarie. E, poi, è stato pure detto che i dati tecnici non sono ancora pronti. Ma allora di cosa avranno mai parlato?
Lo avevamo scritto e ripetuto (CLICCA QUI) che la campana suona con un rintocco molto “fesso” che non ci piace per nulla e che dovrebbe portare gli italiani a preoccuparsi vivamente. Anche perché sembra che non ci sia nessun campanaro che voglia saperne di dire come stanno effettivamente le cose e far sapere d’essere lui ad agitare il batacchio destinato a produrre un suono d’inquietudine.