Il Sindaco di Savona. Marco Russo, ha deciso di sfidare il Governo registrando all’anagrafe della sua città un bambino concepito a Barcellona con la fecondazione assistita di una delle due donne sposate. Russo ha dichiarato di essersi deciso a fare questo passo perché, a suo avviso, “il Governo è lontano dalla realtà”.

Ovviamente, dissentiamo nel contenuto, ma possiamo benissimo comprendere che, ad avviso del Primo cittadino savonese, ci sia una battaglia da fare e ci limitiamo a due brevi riflessioni.

Parliamo di temi che non possono essere affrontati a colpi di scimitarra e trasformarli in scontri ideologici e politici. Sono questioni per le quali è necessario muoversi rispettando gli interessi e i sentimenti di tutte le parti in causa, e preoccuparsi della tutela in primo luogo del minore, ma senza perdere di vista il necessario e la doverosa  aderenza al quadro normativo vigente.

Nessuno vuole impedire al Sindaco Russo di pensarla come crede, ma non sta ad un Sindaco sfidare una legge. Può impegnarsi per cambiarla e certamente il primo passo che avrebbe dovuto fare sarebbe stato quello di dimettersi per non seguire ciò che egli trova tanto intollerabile. Solo così può battersi per una modifica legislativa, libero da ogni responsabilità richiesta ad un pubblico ufficiale, il cui primo compito, soprattutto, è il rispetto delle regole.

Russo sa benissimo che il suo atto amministrativo non sarà registrato e che, nonostante questo, fatta la sparata, se ne resterà al suo posto.

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