Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto a Malta in occasione del XVII vertice informale dei Capi di Stato del Gruppo Arraiolos che riunisce Presidenti di alcuni paesi europei.  Questo di seguito il suo discorso

Unisco il mio ringraziamento a quello dei colleghi nei confronti del Presidente Vella per l’accoglienza amichevole che ci ha riservato e per il modo eccellente con cui ha condotto la discussione che si è svolta oggi. È stato uno scambio proficuo, approfondito che conferma l’utilità di questi incontri del Gruppo di Arraiolos.

Abbiamo affrontato, su indicazione del Presidente Vella, due temi di grande rilievo.

Per quanto riguarda l’efficacia dell’azione dell’Unione europea come attore globale ritengo indispensabile e urgente che vengano definiti gli strumenti di cui disporre per dare sostanza, consolidare l’autonomia strategica dell’Unione; tanto più questo è necessario alla luce della inaccettabile e gravissima aggressione della Russia all’Ucraina e delle pesantissime conseguenze che questo ha comportato.

È una responsabilità indifferibile degli Stati dell’Unione e delle Istituzioni comuni individuare delle soluzioni innovative idonee a garantire sicurezza e stabilità al nostro continente. È compito dell’Unione quello di definire una politica estera che funga da presidio alla nostra libertà, una politica di difesa comune e spirito di coerenza di piena complementarietà con l’Alleanza atlantica e con la Nato, che sappia abbracciare ambiti sempre più vasti.

I valori di pace, di democrazia, di stato di diritto sono principi fondanti della nostra società e del processo di integrazione europea, e si pongono in termini antitetici a quanto emerge come conseguenza e come principi e criteri  dell’aggressione della Russia all’Ucraina.

La nostra capacità di assicurare stabilità e di portarla anche intorno all’Unione Europea, nelle regioni che ci circondano, nel vicinato orientale e in quello meridionale, si misurerà sulla coerenza che sapremo mantenere nel difendere questi valori che hanno una forza inarrestabile, come dimostra in questi giorni il coraggio delle giovani iraniane nel rivendicare la libertà e i diritti.

Tra i valori da perseguire c’è quello della solidarietà. Questo aspetto è emerso più volte nelle nostre discussioni di oggi, affrontando anche il tema dell’energia. Di fronte a chi fa dell’energia uno strumento di pressione internazionale, di speculazione internazionale, l’Europa è chiamata a rispondere con un senso di coesione e di unità accresciuto, con un senso di comunità molto forte, perché soltanto così potremo dare risposte sostenibili socialmente ed economicamente.

L’altro tema affrontato, di grande importanza, riguarda l’Unione come promotrice di giustizia sociale.

La dimensione esistenziale dell’Unione europea fa parte del suo DNA comunitario, e sin dalla firma dei trattati di Roma questo aspetto costituisce uno dei valori fondanti su cui si è sviluppata l’integrazione e il rapporto fra di noi e con il resto del mondo. Lo abbiamo sperimentato durante la pandemia, lo abbiamo sperimentato adesso, nel sostegno all’Ucraina durante questo sciagurato conflitto.

Stiamo manifestando coesione e resilienza. Per questo non possiamo che sviluppare costantemente la solidarietà, la crescita e la coesione sociale che sono strettamente collegate all’applicazione di questo valore. Dobbiamo continuare a praticarlo costantemente al nostro interno e nei confronti delle regioni intorno all’Unione europea e del nostro vicinato perché questa è la stessa ragion d’essere dell’Unione europea e della sua integrazione.

Quello della solidarietà è un valore fondante, quello che motiva il nostro stare insieme, e quello che lo rafforza giorno per giorno.

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