In occasione della giornata di ricordo delle foibe si è salvato solo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. L’unico che ha detto quello che andava detto, senza sbavature e senza polemiche. Con lui si sono salvati quelli restati in silenzio a meditare su tanto dolore e tanta crudeltà, invece di partecipare a polemiche che hanno raggiunto anche livelli surreali.

Per non parlare poi delle solite volgarità e stupidità emerse dal web, dove i social sono stati utilizzati ancora una volta per dare libero sfogo anche a vere e proprie psicosi che andrebbero affidate alle cure del caso.

Poteva essere un’occasione per condividere il raccoglimento attorno al ricordo di una vicenda tragica. Punta estrema di un numeroso insieme di drammi, molti di essi insanguinati, che hanno coinvolto nella disperazione migliaia di famiglie d’italiani. Estromessi dalle loro case a causa della copertura ideologica di quello spirito di vendetta covato per le angherie dei fascisti contro le popolazioni locali d’etnia slovena e croata. Una specie particolare di sovranismo dette giustificazione anche alle solite, immancabili cose meschine come la spoliazione sistematica di famiglie d’italiani cui sono stati strappati terreni, case, averi. Eppure, ben si sapeva che non tutti gli italiani di Slovenia e di Croazia erano stati fascisti e che quasi nessuno di loro aveva fatto male ad alcuno.

L’ideologia ha giustificato il silenzio e l’ostracismo degli esuli che, cacciati perché italiani, non trovavano in Italia la solidarietà che sarebbe stato logico attendersi.

Con la guerra, tante volte persino di più con il dopoguerra, gli esseri umani gareggiano a dare il peggio di loro stessi.

Quasi sett’anni dopo, però, ci si aspetterebbe il contrario. Invece, qualcuno ha preferito tornare a strumentalizzare e altri a contro denunciare la strumentalizzazione. Pretesti, appunto, per trascinare nella polemica del momento cose che meriterebbero ben altro rispetto.

Stupido è stumentalizzare, altrettanto stupido è prendere a pretesto la strumentalizzazione altrui per negare. Soprattutto perché c’è poco spazio per il negazionismo.

Bene hanno fatto alcuni esponenti della destra ad apprezzare le dichiarazioni del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sulle foibe e a dirlo chiaro e tondo. Altri hanno scelto la via della propaganda, mentre anche nell’estrema sinistra si sono sentiti in dovere di dire la loro i soliti vetero comunisti.

“Si trattò di una sciagura nazionale alla quale i contemporanei non attribuirono, per superficialità o per calcolo, il dovuto rilievo- ha detto Mattarella– Questa penosa circostanza pesò ancor più sulle spalle dei profughi che conobbero nella loro Madrepatria, accanto a grandi solidarietà, anche comportamenti non isolati di incomprensione, indifferenza e persino di odiosa ostilità“.

Così, come ha ricordato Mattarella,  per troppo tempo le persecuzioni contro gli italiani in Dalmazia, Istria e Venezia Giulia, sono state “ignorate, rimosse o addirittura negate”. .

 

 

 

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