Il 17 dicembre scorso hanno perso drammaticamente la loro, giovanissima vita Birka di due anni e Christian di quattro ( CLICCA QUI ): ma questa fine, miserabile e ingiusta in un Paese civile come dovrebbe esser l’Italia non interessa, con ogni probabilità, più di quella di un cane abbandonato per strada dal padrone. Si tratta di una tragedia invereconda che va ricordata, a distanza di una settimana e non a caso alla vigilia del santo Natale di Nostro Signore Gesù. E soltanto la misericordia divina può alleviare le nostre, pesanti responsabilità, politiche, legali e morali, proprio quelle di ciascuno di noi che, a vario titolo, assistiamo inerti o peggio indifferenti da un ventennio circa a quello scempio, vergognoso e scandaloso dei campi ove bivaccano extracomunitari sfruttati sul lavoro a Rignano Garganico, ovvero alle condizioni di vita, fatiscenti e anti-igieniche di Borgo Mezzanone.

Cos’abbiamo fatto come cristiani, o più precisamente cattolici del luogo, per esimerci dalle colpe e dimostrare contro le ingiustizie e l’inciviltà in cui sono costretti a nascere e sopravvivere tanti, innocenti bambinelli? Ovviamente nulla da segnalare, nessuna protesta organizzata, né tantomeno raccolta fondi, né ancora sollecitazioni ad autorità politiche e istituzionali. E senza accorgersi che giusto taluni funzionari prefettizi, i diretti responsabili di tale abominio extra-urbano “contra legem”, sono quelli che hanno assunto importanti ruoli di alta dirigenza al Viminale, oltre ad avere parentele con persone tutt’altro che raccomandabili …

E come non bastasse, dobbiamo anche constatare che gran parte della stampa nazionale è del tutto insensibile a dette, raccapriccianti notizie di cronaca. Addirittura “Il Mattino” di Napoli, la nostra capitale del Mezzogiorno ed il “Quotidiano del sud” non si sono degnati di dare una qualche risonanza a ciò! Giornali decisamente da bocciare ed evitare per incoerenza e infedeltà alle ragioni stesse della loro identità e delle finalità socio-culturali per cui esistono.

Assolutamente promossi, invece e a pieni voti, l’Avvenire ed il Manifesto che hanno, doverosamente, riportato la terribile notizia in prima pagina.

Comunque, resta sullo sfondo il problema generale della responsabilità gestionale, politico-istituzionale, dei ghetti della Daunia, tipica situazione in cui ognuno dei soggetti-attori tendono, inopinatamente e diciamo inevitabilmente, a lavarsi le mani alla Ponzio Pilato in tema di responsabilità: Regione Puglia, Prefettura di Foggia e Diocesi si seggano seriamente con intenti di buona volontà attorno ad un Tavolo e decidano di dare una svolta significativa in termini di civiltà e almeno di decenza umana a questi, miserevoli agglomerati di baracche di famiglie di persone invisibili che, molto spesso, si pentono di esser scappati dalla propria terra. Ed è tutto dire …

Michele Marino

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