Ci rendiamo tutti perfettamente conto che oggi, – più che comprensibilmente – l’attenzione della opinione pubblica è massimamente rivolta all’emergenza sanitaria da covid19 e alle conseguenti, gravissime, ricadute sul tessuto economico e sociale del Paese. Cionondimeno riteniamo che il riemergere del terrorismo islamista – magari proprio approfittando di questa situazione – non vada sottovalutato. Abbiamo, dunque, aperto una riflessione e ci siamo confrontati seriamente con i principali rappresentanti delle realtà religiose e spirituali presenti in Piemonte, a partire da quelli di matrice islamica. E’ scaturito il seguente comunicato stampa, che è stato approvato all’unanimità.
A nostro parere il principale significato di questo lavoro è dato dall’esplicitazione e dal rafforzamento di una precisa volontà di lavorare, tutti insieme, per superare ogni forma di pregiudizio, di discriminazione, odio, strumentalizzazione in chiave di potere della religione, e indicare, invece, una strada di costruzione, rispetto reciproco, consapevolezza di un comune destino che comprenda il bene di tutti. Per i suddetti motivi, desideriamo mettere a conoscenza di amiche e amici preziose/i come voi, questo nostro pur modesto lavoro, che però certifica la possibilità concreta di un incontro fra “diversi”, che vogliono, però, riconoscere nel volto “dell’altro” tutta la dignità e la pienezza di diritti (ma, ovviamente, anche di doveri) derivanti dall’appartenenza ad una comune umanità, e per questo hanno liberamente scelto di “camminare insieme” in un percorso di giustizia e di speranza.
Giampiero Leo
Testo del comunicato: Noi siamo con le vittime di Nizza e Vienna
Se ci si fosse illusi che nel clima di emergenza per la pandemia non ci fosse, almeno sul suolo europeo, più posto per gli attentati, ci si è dovuti ricredere. È invece realistico pensare che i nuovi fronti geopolitici nel Vicino Oriente e nel Mediterraneo siano all’origine di un nuovo ciclo della strategia del terrore.
Non stupisce che si sia iniziato con la Francia, con una politica sua propria che l’ha condotta a un duro contrasto con la Turchia. Ma dopo Vienna è ora chiaro che l’Europa intera è di nuovo sotto tiro. Un’Europa sulle cui divisioni si può puntare per condizionarla. Un’Europa che deve dunque trovare un’unità sui principi suoi fondamentali, che sono ben al di là della libertà di satira. Principi di accoglienza ma anche di rigorosa tutela dalla sopraffazione.
Le religioni, anche quelle altre dalla tradizione occidentale, sono linfa vitale per una nuova storia comune. Ma ciò su cui non si può transigere è che la fede religiosa sia un fatto di assoluta libertà e non debba in alcun modo venire imposta, che nessuna violenza sia giustificabile col nome di Dio, che a essere care a Dio siano semmai le vittime innocenti.
È un sollievo pensare come tali principi siano già vividamente incarnati nel seno delle nostre società. Lo testimoniano le parole del Gran Mufti di Bosnia, il quale, dopo l’attentato di Vienna, ha dichiarato: “Vienna dev’essere la linea del fronte comune, che difenderemo senza paura e ad ogni costo, poiché non si tratta di Vienna soltanto, ma di tutte le persone libere e dell’Europa intera”.
Con questo spirito, proponiamo perciò un’iniziativa pubblica, nei tempi e nei luoghi permessi dalle disposizioni sanitarie diramate in queste ore, che non consentono di manifestare in piazza. Chiamando tutte le comunità religiose e le forze politiche e sociali ad esprimersi. Non contro qualcuno, se non contro chi aderisce a un principio di morte che sarebbe blasfemo considerare religioso; ma per un valore di fraternità davvero universale, che tanto più in questo momento è importante riaffermare.
Giampiero Leo, Bhante Dharmapala (C. Torrero), Idris Abd al- Razzaq Bergia, Rav Ariel Di Porto,
Bruno Geraci, Ibrahim Gabriele Iungo, Walter Nuzzo, Don Ermis Segatti, Younis Tawfik, a nome del Movimento Interconfessionale Noi siamo con voi.
Aderisce ufficialmente la Federazione Islamica del Piemonte.