Mentre Matteo Salvini si sbraccia in tutti i modi per raccontare di una Lega che aspira a diventare un partito nazionale. Umberto Bossi gli ricorda, e così facendo gli fa un vero e proprio sgambetto, e ci ricorda, qual è l’anima profonda del partito da lui fondato.
I meridionali vanno “aiutati” a casa loro, altrimenti invaderanno il Nord come fanno gli africani.
Questa la sostanza della zampata del vecchio leone che non condivide molto del progetto di Salvini e prova a sabotarlo in tutti i modi.
Bossi parla all’anima, e racconta l’anima profonda, di una buona parte dei leghisti che continuano ad essere animati nei confronti del Sud dal solito, vecchio spirito razzista. Lo stesso che dimostrano verso gli immigrati.
E’ vero che grazie alla martellante propaganda si vuol dare a intendere che molta acqua sia passata sotto i ponti. La deriva di destra impressa da Salvini alla Lega sembra voler stendere una mano di vernice più accattivante sull’immagine del partito secessionista del Nord.
Bossi, però, ha ricordato qual è il punto di partenza ed ha rappresentato quel che pensano molti leghisti. Salvini queste cosa le sa molto bene, ma prova a fare finta di niente. Gli applausi a scena aperta per il “senatur” però sono stati impietosi e da soli hanno affossato una buona parte degli enunciati salviniani.
Ora il capo della Lega continui pure a fare i suoi viaggi al Sud. Dietro di lui si staglierà sempre l’immagine di Umberto Bossi con in mano il cartello “Non si affitta ai meridionali”.