Gli amici fiorentini dell’Associazione Nuova Camaldoli hanno diffuso il seguente comunicato sulla crisi umanitaria scoppiata ai confini tra Polonia e Bielorussia dove sono stati bloccati, al gelo e alle privazioni, numerosi migranti provenienti da diversi paesi del mondo con la speranza di entrare in Europa e sfuggire così a guerre, a violenze, a scontri etnici e religiosi. L’auspicio è che “le luci verdi della speranza guidino l’Ue verso soluzione condivise”.

Dal confine tra Polonia e Bielorussia ormai da giorni giungono notizie sempre più strazianti
sulla crisi umanitaria in corso. Notizie che non possono lasciare indifferenti, ma di fronte alle
quali non solo i governi dell’Unione Europea ma anche ciascuno di noi è chiamato ad
assumere una posizione chiara. L’Associazione Nuova Camaldoli condanna con forza gli
episodi di violenza compiuti dalle forze di polizia, auspicando, insieme al presidente
dell’europarlamento David Sassoli, che cessi al più presto la situazione di sfruttamento e
disumanità.

Riteniamo fermamente, come da più parti affermato, che la paura e
l’innalzamento di nuovi muri non possano essere la soluzione per le migliaia di persone che
fuggono dalle zone di guerra, come la Siria e l’Afghanistan, spinti da una flebile speranza di un
futuro diverso. Muri che evocano periodi cupi della nostra storia recente che sembravano
essere definitivamente superati e che adesso tornano tragicamente a disegnare i nostri
confini, destabilizzando l’intero progetto Europeo.

Pur nella consapevolezza che non si possa cedere alle pressioni di chi sfrutta i migranti per i
suoi deprecabili giochi di potere, la drammatica situazione deve spingere gli Stati e l’Unione
Europea a sedersi al tavolo delle trattative con urgenza. Non possiamo infatti aspettare che si
ripetano altre tragedie, come quella della terribile morte di un bimbo, o che la spirale di
violenza provochi un vero e proprio conflitto armato. Un conflitto peraltro ormai non escluso
nemmeno dal primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, in un’intervista al giornale
tedesco Bild.

Nell’angoscia della situazione, non si può dimenticare tuttavia che nel freddo delle foreste del
Nord, le luci verdi che si accendono nelle case dei contadini e degli altri abitanti delle zone di
confine squarciano il buio dell’indifferenza, infondendo speranza nel cuore dei migranti e
mostrando il vero volto dell’Europa oltre la paura. Il volto di un’Europa solidale, che non si
lascia intimorire dalle minacce di un Paese straniero, e che è capace di soluzioni umanitarie
condivise per quelle migliaia di persone che hanno l’unica colpa di essere capitate in mezzo a
terribili interessi geopolitici.

L’Associazione Nuova Camaldoli auspica dunque che l’Unione Europea sappia ispirarsi al
passo del Vangelo “ero straniero e mi avete accolto”, adottando soluzioni che rispettino il
valore di ogni uomo e che facciano dell’Europa una terra di convivenza pacifica.

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