Pubblichiamo il comunicato stampa diffuso ieri da Politica Insieme e Costruire Insieme per esprimere il proprio NO in vista del referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari.
Costruire Insieme e Politica Insieme INVITANO A VOTARE NO A REFERENDUM. Le due associazioni hanno condiviso il manifesto “PER LA COSTRUZIONE DI UN SOGGETTO POLITICO “NUOVO” D’ISPIRAZIONE CRISTIANA E POPOLARE”, presentato a Roma il 30 novembre 2019, e sono impegnate verso l’Assemblea costitutiva di un nuovo soggetto politico che, sulla base di un’ispirazione cristiana, sia capace di rivolgersi con i suoi valori e le sue proposte concrete a tutti gli “uomini di buona volontà”, le cui fondamenta sono nella Costituzione, nelle principali Dichiarazioni universali a favore della dignità umana, impregnate del Pensiero sociale cristiano che intendiamo tradurre in pratica politica e in metodo legislativo e istituzionale,
La scelta per il NO perché con la riforma proposta:
  • la maggioranza di 2/3 di Camera e Senato per evitare il vaglio popolare sulle modifiche costituzionali diventerebbe facilmente raggiungibile con accordi di potere di pochi partiti;
  • le istituzioni di garanzia (Capo dello Stato, giudici costituzionali, ecc.) non sarebbero più frutto di convergenze ampie, indebolendo così il senso di molti meccanismi costituzionali di tutela!
  • Si introduce una riduzione talmente forte che, in assenza di altre riforme, non farebbe che allontanare il parlamentare dalla comunità sociale e territoriale di riferimento, impedendo ogni raccordo tra parlamentari e cittadini fuori dalle grandi organizzazioni di partito, dal controllo dei media o delle lobbies finanziarie;
  • l’Italia sarà il Paese europeo con meno deputati per abitante, fatta eccezione per la Germania, che però è un sistema federale, con forti Parlamenti regionali;
  • almeno 30 Province rischiano di perdere il loro deputato o senatore;
  • nelle restanti province, salvo le grandi aree metropolitane, rischiano di essere rappresentati solamente i 2 o 3 partiti più grossi, con l’introduzione di una clausola di sbarramento di fatto del 20 o 30%;
  • si renderebbe più difficile la partecipazione al Parlamento di minoranze politiche e nuove formazioni;
Per questo, al referendum sul taglio della democrazia, noi votiamo NO!

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