Il Ponte sullo Stretto, infrastruttura essenziale per rilanciare lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia e per il futuro del Paese, consentirebbe di attivare, verso la Sicilia e l’Italia, una importante porzione del commercio mondiale che gravita nel Mediterraneo, valorizzando il Porto di Augusta, il suo retro porto, la ZES; consentirebbe di far diventare la Sicilia “porta di accesso” e polo logistico dell’Unione Europea. Dare occupazione a circa 100.000 lavoratori e conseguentemente attivare l’economia locale. Attivare tutta la filiera locale, incrementare il know how delle imprese italiane coinvolte, attrarne di nuove.

Secondo i docenti universitari che chi scrive ha avuto la possibilità di consultare, le garanzie circa la fattibilità superano il 95%.  Il Progetto è ritenuto entrato in una fase di non ritorno, nonostante il trimestre di ritardo. “Il Progetto definitivo del Ponte rappresenta i massimi standard di ingegneria;  un Ponte aperto a treni, autocarri ed auto 24 ore su 24 per 365 giorni ad anno è la migliore risposta alla domanda di un più efficiente e moderno sistema di collegamento tra la Sicilia, la Calabria ed il resto del Continente Europeo[1]”.

Proviamo contrastare i più ricorrenti dei luoghi banali comuni contrari alla realizzazione del Ponte:

Un Ponte inutile perché si attraversa con i traghetti in pochi minuti: Falso; i tempi di attraversamento sono molto spesso molto lunghi (con il vettore pubblico circa 50 minuti; 20 minuti, al netto delle attese, con il vettore privato); (“il Ponte sarà in grado di assicurare tempi di attraversamento pari a circa 15 minuti per i servizi ferroviari e di circa 10 minuti su strada”; gli inconsutili treni ad Alta Velocità\Capacità non potrebbero mai accedere ai traghetti; il Ponte si giustifica se collega il Porto di Augusta con il Continente Europa; i docenti universitari della Bocconi, nelle analisi che stanno realizzando prevedono Opere Connesse, come il raddoppio ferroviario della linea Palermo, Catania Messina.

Un Ponte che costa troppo: Falso; come infra esplicitato il Ponte potrà accedere, con la rimodulazione delle Reti Ten T, ai finanziamenti Europei;

Le grandi nuove navi da crociere non passerebbero sotto il Ponte: falso; la più grande nave da crociera del Mondo, la Allure of the Seas, è passata sotto il Ponte Storaebelt, in Danimarca; le grandi navi passano tranquillamente sotto i Ponti sul Bosforo tra la Svezia e la Danimarca, semplicemente abbassando le ciminiere retrattili; possono anche alzare temporaneamente la linea di galleggiamento; il Ponte di San Francisco è attuazione turistica fin dal 1937, pur collocato in zona sismica.

Il Ponte nella sua attuale configurazione progettuale può resistere a terremoti anche più violenti di quello del 28 dicembre dell’anno 1908; le attuali conoscenze scientifiche consentono di escludere che possano essere superati i valori magnitudine di quell’evento, 7,3 Richter[2].

“Le costruzioni di Ponti sospesi in zona sismica avvengono da sempre in ogni parte del mondo, in aree con potenziali sismo genetici più rilevanti; il potenziale sismogenetico dello Stretto di Messina non è in grado di produrre terremoti superiori a 7,1 della Scala Richter; ciononostante, l’opera è progettata per restare in campo elastico anche con magnitudine superiore[3]”.

Il Ponte ha costituito l’ennesimo motivo relativo all’esigenza di mettere sotto i riflettori dell’intero Paese  l‘opportunità che il Mezzogiorno venga adeguatamente infrastrutturato, utilizzando, per la parte prevista, fugando tentazioni di storni di cui si scrive, l’intera dotazione del PNRR ed altri Fondi, che a questa infrastrutturazione sono dedicati.

I lavori per la costruzione del Ponte comprendono anche la realizzazione di collegamenti con le strutture viarie e ferroviarie già esistenti; nel dettaglio, l’Autostrada Salerno\Reggio Calabria, la Messina\Catania; la Messina\Palermo; e la Ferrovia ad Alta Capacità che dovrebbe collegare in futuro Napoli e Reggio Calabria con un prolungamento fino a Palermo (il previsto Corridoio 1 Berlino Palermo). Il nuovo sistema autostradale è destinato a creare l’elemento di raccordo fra due Autostrade attualmente non connesse ed indipendenti: la A3 in Calabria con il sistema A18 ed A20 della Sicilia, per il tramite del Ponte.

La Società Stretto di Messina si avvia a procedere alle opere anticipate, cioè a tutti quei lavori che precedono l’avvio dei cantieri. Le procedure relative agli espropri relativi all’aree dove sorgeranno opere relative alla realizzazione del Ponte erano in fase iniziale.

Antonio Tajani, Vice Presidente del Consiglio dei Ministri, ribadisce il sostegno dell’intera compagine governativa su questo obiettivo, considerato prioritario a livello nazionale, oltreché delle Regioni Calabria e Sicilia: “Il Ponte si farà”.

I sindaci di Reggio Calabria, Messina e Villa San Giovani vanno coinvolti ed ascoltati in un’operazione che, tramite loro, spieghi ai loro concittadini i vantaggi che si avranno con la realizzazione dell’Opera, in favore delle loro Comunità. Spiegando adeguatamente il senso dell’Opera[4], molto sarà possibile percepire, del costo consistente, dal contributo importante da parte del’ Unione Europea.

Il Parlamento Europeo, infatti, nella risoluzione votata a dicembre 2023, con la rimodulazione delle reti di trasporto Ten T, (che collegano oltre 420 grandi Città dell’Unione Europea) all’interno delle quali, come tassello essenziale di completamento del Corridoio Scandinavo Mediterraneo è stato inserito il Ponte sullo Stretto del Mediterraneo, che potrà conseguentemente accedere ai finanziamenti europei,  ha previsto tre step.

Si rileva che successivamente all’entrata in esercizio del Ponte ed all’asse ferroviario ad Alta Velocità completo (da e per Palermo e Catania e Messina verso Siracusa e Ragusa ed Augusta; così come da e per Roma e Milano),  la domanda attuale, stimata in 1.400 viaggiatori giornalieri, verrebbe più che quintuplicata: 7.500 viaggiatori giornalieri, con notevoli benefici per l’ambiente e per i bilanci delle Imprese interessate.

Se tutte le tratte ferroviarie ad Alta Velocità fossero realizzate nelle modalità più efficienti, (400 KM \h) l’incremento di PIL atteso dalle Città Capoluogo di Provincia con Stazione di Alta Velocità dovrebbe attestarsi intorno al 10%. Rispetto all’attuale 4% delle tratte a minore velocità.

Durante i circa 10 anni necessari per la messa in esercizio del Ponte sullo Stretto del Mediterraneo, ci sarebbe il tempo necessario, volendolo, per la realizzazione delle seguenti opere che una certa porzione di classe dirigente ed opinione pubblica, orientata e schierata, vorrebbe vedere realizzate in alternativa alla realizzazione del Ponte. Opere indispensabili per fare, del Mezzogiorno e della Sicilia in particolare, una piattaforma logistica italiana nel Mediterraneo ed un Hub commerciale rivolto al Nord Europa.

Alta Velocità \Capacità: Palermo\Augusta\Gela (con binari che arrivino alle banchine) e Mazzara del Vallo\Gela\ Augusta\Ragusa\Siracusa\Catania\Messina\Palermo; Completamento (doppio binario ed elettrificazione) della Mazzara del Vallo\Messina; Completamento della Nord\Sud; Palermo\Agrigento, completamento a quattro corsie; Realizzazione Autostrada Gela\Mazzara del Vallo. Collegamenti in rete tra i Porti di Palermo, Termini Imerese, Messina, Catania, Augusta, Gela, Mazzara del Vallo.

Dopo i molti chiarimenti richiesti recentemente dal Ministero dell’Ambiente alla Società Stretto di Messina, la stessa società ha chiesto una proroga di 120 giorni rispetto ai termini concordati, impegnandosi a presentare la documentazione integrativa richiesta entro il mese di settembre dell’anno 2024.

Il Tema delle “Faglie”

La Faglia di Messina del 1908 non risulta interessare l’area del Ponte, quale prevista nel Progetto definitivo presentato nell’anno 2011. Pietro Ciucci, Amministratore Delegato della Società Stretto di Messina ha dichiarato: “Tutte le faglie presenti nell’area dello Stretto di Messina sono note, censite, monitorate, comprese quelle del versante calabrese. I punti di contatto con il terreno dell’Opera di Attraversamento, sulla base degli studi geosismotettonici eseguiti, sono stati individuati evitando il posizionamento su faglie attive”. Tale dichiarazione è stata rilasciata in replica ad un esposto presentato dal Deputato Angelo Bonelli (AVS): la documentazione richiesta, stante quanto previsto dal DL numero 35\23[8] è in corso di definizione; appena definita sarà prontamente consegnata all’Onorevole Bonelli.

Altri Problemi

 Per quanto attiene all’ipotesi di “maremoto”, l’onda più alta generata dal terremoto dell’anno 1908 è stata di 13 metri. L’impalcato del Ponte sospeso è posizionato all’altezza di 75 metri sul livello del mare, quindi arci sicuro. L’attuale progetto del Ponte prevede che l’opera resti fruibile al traffico tanto ferroviario quanto stradale fino a velocità medie del vento pari a 136 Kilometri\H, con raffiche fino a 194 KM\H; velocità mai fino ad ora raggiunta e misurata. In caso di velocità media del vento fino a 216 KM\H, il Ponte manterrebbe l’integrità di componenti primari del sistema strutturale, torri e cavi. (Ipotesi prevista circa 1 volta ogni 2.000 anni).

Quiaeta non movere, et mota Quiaetare

 AutonomiadDifferenziata a finanza invariata, sì; Flat Tax, si; tassazione degli extra profitti, no; Salario minimo, no; Reddito di cittadinanza, no; Ponte del Mediterraneo, no. Infrastrutturazione della Sicilia in tema di mobilità, no (perché senza il Ponte, all’Europa non è servita, non serve, non servirà). Trattasi di strategia o incapacità?

Massimo Maniscalco

 

[1]  Pietro Ciucci, Amministratore Delegato della Società Stretto di Messina, a Radio Rai1.

[2] Parere espresso il 15 Maggio 2024 nel corso della riunione della Commissione Ponte del Consiglio Comunale di Messina dal Professore Ezio Faccioli del Politecnico di Milano, Ordinario di Ingegneria Sismica ed , uno dei più importanti esperti del settore..

[3]  Pietro Ciucci, cit.

[4] Del quale più volte di è scritto nelle precedenti riflessioni pubblicate su queste pagine.

[8] L’iter approvativo del Progetto prevede la valutazione del Ministero dell’Ambiente, Commissione Via-Vas e lo svolgimento della “Conferenza dei Servizi”. DL 35 dell’anno 2023.

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