Il documento “L’economia della Puglia”è stato stilato nel corso dell’anno 2018 dalla Banca d’Italia sede di Bari con la collaborazione delle altre filiali pugliesi e presentato al Politecnico di Bari lo scorso 20 giugno, presenti esponenti dell’imprenditoria, dell’accademia, della finanza, delle istituzioni creditizie, dei liberi professionisti e della società civile.

Gli aggiornamenti congiunturali circa l’andamento dell’economia pugliese rapportata a quella delle altre regioni italiane sono stati al centro della tematica affrontata.

Il dato emergente maggiormente significativo per la Regione Puglia è quello del valore aggiunto che, nel 2018, è risultato essere ancora inferiore rispetto ai valori precedenti la crisi economico-finanziaria del 2008. Specchio, quindi, degli andamenti del resto del Mezzogiorno d’Italia.

Gli andamenti settoriali di imprese, mercato del lavoro, famiglie, mercato del credito e finanza pubblica decentrata risultano altalenanti.

Nel complesso, l’economia pugliese ha registrato un incremento in misura più contenuta rispetto all’anno 2017 e alla media nazionale, nonostante la crescita stia proseguendo ininterrottamente da ben cinque anni a questa parte.

Certamente, anche ad un andamento demografico calante è attribuita la peggior dinamica del valore aggiunto pugliese avallato, altresì, da un fenomeno migratorio massivo in favore di altre regioni italiane. Fattori questi che hanno inevitabilmente ampliato il divario produttivo rispetto ad altre realtà nazionali.

Le tensioni sui titoli pubblici hanno contribuito all’aumento dell’incertezza con la conseguenza di assistere a ridimensionamenti di settore come dei piani di investimento delle imprese e della spesa delle famiglie, acuendo negativamente le prospettive economiche e l’occupazione.

Dall’indagine effettuata dalla Banca d’Italia su un campione di aziende dell’industria e dei servizi con almeno 20 addetti è emerso per l’anno 2018 un rafforzamento della redditività: le aziende che hanno registrato un utile sono numericamente superiori rispetto a quelle che hanno ottenuto una perdita.

In generale, l’andamento registrato tra i settori aziendali è pressocchè omogeneo ad eccezione di quello delle costruzioni che presenta livelli inferiori a quelli pre-crisi. A ciò segue un mercato del lavoro pugliese con valori inferiori rispetto a quelli ante 2008 ma, al contempo, una crescita generale del reddito da lavoro dipendente comunque al di sotto della media nazionale.

La razionalizzazione della rete territoriale in ambito bancario ha visto diminuire il numero di sportelli fisici e la conseguente diffusione di canali e strumenti alternativi di pagamento (home banking) che fanno comunque registrare una preferenza per l’istituto creditizio rispetto a forme creditizie differenti (emissione di obbligazioni, piani individuali di risparmio, private equity). Anche il disavanzo di bilancio della Regione Puglia registrato agli inizi del 2018 fa ben sperare, facendo intravedere saldi positivi. Agire secondo consapevolezza è simbolo di stabilità: la collaborazione tra gli operatori economici consci degli strumenti attuativi e lungimiranti di pensiero fornirà crescita.

Karen Ricchiuti

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