Il direttore de Il Corriere della sera, Luciano Fontana, ha appena ribadito quello che noi diciamo da un pezzo: il sistema politico è giunto al capolinea.

Già da tempo il più vecchio e prestigioso dei giornali italiani ha cominciato ad avanzare, attraverso i propri editorialisti, una riflessione su tanti singoli aspetti di una situazione diventata insostenibile e che, adesso, a seguito dei sei giorni di voto per la Presidenza della Repubblica, ha portato Fontana a parlare esplicitamente di vere e proprie …. macerie (CLICCA QUI).

Quattro sono le principali riflessioni cui siamo stimolati.

La prima. Riguarda la responsabilità della stampa e delle televisioni nel farci trovare oggi in uno scenario che, davvero, somiglia a quello di un dopo terremoto o un dopo bombardamento. Purtroppo, troppo spesso anche i nostri giornali sembrano più far parte del sistema e rinunciano a svolgere un’autentica libera, indipendente, ma continua funzione di stimolo.

La seconda. Bisogna avere il coraggio di andare al fondo delle questioni. Non si tratta di macerie superficiali. Le assenze di leadership, le accuse, i sospetti, e tutto il resto che ha fatto da continuo rumore di sfondo al voto per il Presidente, sono solo i segnali più evidente dell’esistenza di una faglia sottostante che, oggi, appare come una vera e propria voragine e, dunque, possibile causa di sommovimenti potenzialmente ingovernabili e dirompenti per il nostro assetto democratico. Fontana, esaminando la situazione tra Pd e 5 Stelle, dice che essi dovranno verificare “se c’è un progetto, un’idea comune di Paese”. Un chiarimento che, in realtà, riguarda tutti i partiti e le fittizie coalizioni di cui continuano a dire di fare parte.

La terza, così, riguarda i possibili rimedi. Ce ne vogliono tanti, e da qualche parte si deve pur cominciare. Il Direttore del Corriere ha scritto che “le macerie di questi giorni possono essere un punto di partenza per una riflessione radicale” e che bisogna che i partiti si decidano finalmente a cambiare se stessi: “in termini di leadership, programmi, alleanze, serietà e responsabilità negli atteggiamenti e nella comunicazione”.

Un vero sostanziale cambiamento può venire dall’adozione di una nuova legge elettorale. Intesa come primo passo per giungere ad un risultato più ampio, significativo e duraturo: l’applicazione piena dell’art.49 della Costituzione e, dunque, il mettere davvero mano ad un autentica rigenerazione del sistema istituzionale.

La quarta: il guardare le macerie dovrebbe spingere alla ricostruzione. Noi non siamo contro il sistema dei partiti. Soprattutto quando essi, con tutte le loro differenze e le loro divaricazioni, partecipano al pulsare della nostra Repubblica, che è parlamentare. Nonostante le tante cose cui abbiamo assistito, e che non avremmo voluto vedere, non si può non sottolineare che il Parlamento ha dimostrato una vitalità, una capacità di ragionevolezza da non sottovalutare. Con il capire e l’apprezzare quanto di buono riusciamo a ritrovare tra le macerie è possibile avviare quel processo di trasformazione che siamo stati tra i primi a richiedere e al quale intendiamo partecipare.

Giancarlo Infante

 

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