Alla luce del dibattito di oggi sul comunicare dei leader politici, sulla paura che suscitano, sull’interesse dei giovani per il cantante Cally ed il disgusto del linguaggio di Skioffi, cosa attrae e cosa respinge?

La vittoria o la sconfitta in Emilia Romagna, frutto di un comunicare?

Ieri sera camminavo in città e guardandomi intorno improvvisamente mi è saltata in mente una parola, come prima reazione ad una sensazione che da tempo mi scorre sulla pelle.

Più che sensazione è uno stato di disagio forte, di senso di impotenza, di vuoto di comunicazione. E’ come se attorno a me io vedessi camminare degli “Zombie”. Ecco, questa è la parola forte che mi è balzata in mente, un’immagine che rifiuto, ma che è quasi diventata un simbolo di questo disagio. Un simbolo anche di rifiuto, uno stimolo ad una reazione.

Sono sicuro che ognuno di noi, di fronte a questa forte immagine, giunta a noi dal famoso song dei Zombie di Michael Jackson, vede dei riferimenti ad un “camminare” quasi aggressivo, un vagare quasi inconcludente. Si mescola quindi anche una immagine di un thriller quasi demoniaco, certamente anche un sembrare fisico devastato, ma con una attiva ed aggressiva dinamica. Dietro a tutto questo una regia, un movimento coordinato, un suono ed un avanzare. Perché queste sensazioni? Dove queste sensazioni?

Ero partito dal mio camminare tra la gente, ma era anche qui un riferimento simbolico di una situazione diffusa del nostro camminare di oggi, del nostro muoverci tra le cose, la gente, i problemi, con la “paura” che vedi nel confrontarti, “disagio” spesso percepito, “distanza”, “sfiducia”, “deformazione”, ma anche di una qualche regia occulta che porta sempre “avanti”, inesorabilmente qualcosa che ha anche del demoniaco.

Il successo però del Thriller song famoso, è dovuto indubbiamente ad un grande risultato artistico di effetto, ma anche di ciò che spesso incontriamo, all’attrazione che esiste nei riguardi dell’eccesso. Eccesso in questo caso presentato da un’iniziativa artistica che si è trasformata in una miniera di denaro.

Riflettendo su tutto ciò, arrivavo ad una conclusione e cioè che dietro ad una macchina commerciale e artistica, si è mossa un’offerta, sostenuta da una domanda sperata, ma poi anche inaspettata, visto il successo.

Ad un’azione organizzata, una reazione popolare diffusa, non certo organizzata, quasi naturale, ma queste due facce della medaglia mancano di un’analisi reale ed umana di ciò che questo thriller provoca o rappresenta e poi coglie.

Se mi sento spesso uno zombie è perché mi muovo costantemente in un deserto di emotività, appaio quasi deformato dal mio desiderio di portare con coraggio nuove emozioni e reazioni.

Appaio in questi estremismi un “centrista” moderato, ma in questo mio essere portatore di idee costruttive, di Valori e reazioni incontro attorno a me pochi, perché molti incontrano invece l’eccesso da ambo le parti, dall’apatia, al disumano organizzato, dalla produzione, allo sfruttamento, dal ricco, all’estremamente povero, dall’assistenzialismo esagerato, dalla pretesa senza iniziativa, all’iniziativa di chi intraprende, imprende. Da chi la politica la subisce, a chi vuole reagire mettendoci i propri Valori, ma come uno Zombie non riesce a reagire in maniera organizzata, non ha il coraggio di “osare”.

Da qui vi è un rischio, di diventare tutti più o meno Zombie, secondo l’ottica estrema di osservazione. Zombie sono le famiglie, zombie sono i gender, zombie sono le banche, zombie sono le imprese, ecc.

Io credo che ciò che debba essere recuperato con urgenza è il senso del reale comunicare e del confrontarsi “umano”, del pensare ed esprimerci con sensibilità e cultura, il reagire “organizzato”, il reagire con “coraggio” anche in pochi, se in pochi attori, cantanti, ballerini rendono un thriller di successo.

In fin dei conti siamo ormai anche noi, sostenitori della famiglia, dei Valori cristiani, del senso di coscienza e dell’intraprendenza, degli zombie, visti da coloro che ci attaccano con modelli sociali agli antipodi.

Allora anche noi uniamo le nostre forze ed il nostro pensiero in un song ritmato ed organizzato. Song anche ben studiato, quasi “artistico” e comunichiamolo.

Parola d’ordine, non più isolati.

Alberto Berger

Thriller di Michael Jackson

È quasi mezzanotte e qualcosa di demoniaco si aggira nel buio
Sotto i raggi della luna vedi una figura che quasi ti ferma il cuore
Provi a urlare ma il terrore ruba il suono prima che tu lo emetta
Inizi a sudar freddo mentre i tuoi occhi sembrano l’immagine dell’orrore
Sei paralizzato

Perché è un thriller, una notte da brivido
E nessuno ti salverà dalla bestia che sta per attaccare
Sai che è un thriller, una notte da brivido
Combatti per la tua vita braccato da un assassino, stanotte è thriller

Senti una porta sbattere e capisci che non c’è un posto dove scappare
Senti la mano fredda e ti chiedi se rivedrai mai il sole
Chiudi tuoi occhi e speri che sia solo immaginazione
Ma allo stesso tempo senti la creatura avvicinarsi da dietro
Non hai più tempo

Perché è un thriller, una notte da brivido
Non c’è nessuna seconda possibilità contro la cosa con quaranta occhi
Sai che è un thriller, una notte da brivido
Combatti per la tua vita in un assassino, stanotte è thriller

Le creature della notte chiamano
E i morti iniziano a camminare nelle loro maschere
Non c’è via di fuga dalle fauci dell’alieno questa volta (sono spalancate)
Questa è la fine della tua vita

Stanno per prenderti, ci sono demoni che convergono da ogni parte
Si impossesseranno di te a meno che non cambi il tuo numero di telefono
Ora è il momento, per me e te, di abbracciarci stretti
Per tutta la notte ti salverò dal terrore sullo schermo
Ti farò vedere

Che è un thriller, una notte da brivido
Perché posso elettrizzarti più di quanto qualsiasi fantasma oserebbe
Ragazza, questo è un thriller, una notte da brivido
Quindi lascia che ti stringa e condividiamo l’assassino, il perditempo, il nemico
Thriller qui, stanotte

L’oscurità scende sulla terra
La mezzanotte è vicina
Creature strisciano in cerca di sangue
Per terrorizzare tutto il vostro vicinato
E chiunque verrà trovato
Senza il coraggio di scappare
Dovrà affrontare i segugi dell’Inferno
E si decomporrà dentro il corpo di un cadavere
La puzza più fetida appesta l’aria
La paura di quarantamila anni
E spettri scuri da ogni tomba
Si stanno avvicinando per compiere il tuo destino
E anche se tu combatti per restare vivo
Il tuo corpo inizia a tremare
Poiché nessun semplice mortale può resistere
Alla malvagità del thriller

MA NOI REAGIAMO!!!

 

Immagine utilizzata: Pixabay

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