Ha destato stupore – pare anche presso i suoi amici più vicini – l’annuncio improvviso della direzione de” Il Riformista” assunta da Renzi, ma, a ben vedere e sia pure con il senno del poi, la cosa non è, in ultima analisi, cosi sorprendente. Il punto politico è, con ogni probabilità questo: Renzi è svelto – su questo non c’è dubbio – più spigliato e lucido, sul piano di una valutazione del momento politico che sa cogliere d’ istinto, di quanto non sia il suo compagno di cordata che  appare pedante, scontato, ripetitivo e vischioso.

Renzi deve aver intuito, fin dai giorni delle più fulgide speranze, che il cosiddetto Terzo Polo non aveva prospettiva, né speranza di futuro e non ha cambiato avviso neppure a fronte di quel risultato incoraggiante ottenuto il 25 settembre e puntualmente rovesciato nelle consultazioni che da allora si sono susseguite. Insomma, ha tirato il classico bidone ai compagni e ne ha approfittato per scaricare su di loro il peso e forse la liquidazione di un partito, di cui non sapeva più che farsene.

Il “Terzo Polo”, dunque, che talvolta nell’ interpretazione di Calenda è apparso, piuttosto, almeno secondo i suoi auspici, una sorta di “polo-bis” della destra, pronto a correre in soccorso del vincitore, se appena mostrasse di mettere un piede in fallo. Anche per dare soddisfazione a quel piglio “pedagogico” che spesso caratterizza l’ eloquio di Calenda, con quel tono di spiegargliela a tutti.

La mossa di Renzi che ha spinto avanti Calenda, sostanzialmente cedendogli, almeno apparentemente, la guida del partito, la si è compresa fin dalla scorsa estate. Si tratta di vedere se la concepisce come una tattica oppure come una strategia.

Renzi lo si può condividere o meno, ma, in definitiva, introduce una nota di dinamismo e di imprevedibilità in un mondo che, per quanto rissoso, è’ troppo spesso paludato e grigio. E’ probabile che la direzione del giornale – oltre ad un braccio di ferro giornalistico con Travaglio – gli consentirà di praticare una presenza politica da battitore libero, una sorta di “passator cortese”. E’ giovane, probabilmente sa di doversi rifare l’ immagine ed un giorno, con ogni probabilità, ricomparirà ai piani alti della politica nazionale e di lui si dirà, come del suo fumantino conterraneo Amintore: “Rieccolo”.

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