Finalmente si risolvono tutti i problemi dell’economia italiana: nell’arco di tre anni si limiterà alla soglia di soli mille euro l’uso del contante. I vecchietti sono avvertiti: è inutile pensare più al caro materasso come sicuro salvadanaio. E’ il momento della plastica e del microchip.

Questa decisione, di colpo, farà recuperare i 120 miliardi  cui si pensa assommi oggi l’evasione fiscale, cosa che invece merita ben altri ambiti di intervento?  In ogni caso, andiamo a letto più tranquilli ripensando a una delle frasi oggi ricorrenti nello “ slang” romano: abbiamo svoltato.

Tanti premi nobel per l’economia stanno rosicando, per dirla alla Matteo Renzi. Era così facile trovare il modo di risolvere i guai degli italiani e non c’avevano mai pensato.

Quello che veramente dà fastidio è il modo in cui politici di tutte le razze, anche quelli che si definiscono rinnovatori, pensano di poter prenderci in giro e, soprattutto, che continuano a farlo.

Siamo consapevoli che assieme alla presa in giro andrebbero, in realtà, valutate anche tante altre cose.

Intanto,  che la limitazione del contante è avvertita anche come una sorta di vessazione di chi evasore non è e non capisce perché gli debba essere vietato usare moneta ufficiale a suo piacimento. E’ la stessa Banca d’Italia a rendere noto che, in realtà, l’uso di banconote e monete è in gran parte limitato a piccole transazioni commerciali che, però, riguardano l’85,9 % delle operazioni. Non sono dunque quelle che riguardano la grande evasione che si continua a colpire non adeguatamente. Sempre secondo Banca d’Italia questo costume italiano, ad eccezione dell’Olanda dove il contante è usato solo nel 45% circa dei casi, è di solo poco superiore alla media europea, in similitudine con quanto accade in Spagna e preceduti,  in ogni caso, da Grecia e Cipro.

Esperti tributaristi continuano a ritenere che l’uso del contante non solo non porti a un’automatica riduzione dell’evasione, ma potrebbe finire per danneggiare alcuni settori del commercio e della vendita al minuto, in particolare dove maggiore è la presenza di turisti stranieri,  e favorire, invece, ancora una volta, la grande distribuzione. Le banche, infatti,  non ci pensano proprio a ridurre le loro commissioni. I cartelli presenti in alcuni bar che comunicano l’impossibilità di pagare con carte di credito consumazioni inferiori ai cinque euro qualcosa significheranno al riguardo …

Ma si sa, questo è il Paese della retorica. A chi mafioso non è si chiede il certificato antimafia, mentre sarebbe logico aspettarsi che fosse lo Stato a stabilire chi è un criminale e trarne le conseguenze.  Poi, scopriamo che le cronache dei giornali sono piene di notizie su ditte inquinate dalla delinquenza organizzata che pure avevano presentanto un certificato antimafia immacolato e che pure sono riuscite ad ottenere appalti pubblici.

Adesso, solo dei gonzi o dei demagoghi possono credere che, se è ritenuto conveniente pagare in nero l’operaio che fa un lavoro da quattromila euro, si eviterà di pagarlo quattro volte con versamenti di mille euro ciascuno dopo aver rispettato la norma sul prelievo dei contanti.

Intanto, però, tutta questa operazione serve a mettere a bilancio nell’attivo dello Stato sette miliardi che ancora non ci sono e che nessuno sarà sicuro di ritrovarceli davvero.

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