La difesa della vita da parte della destra è solo propaganda. Fumo negli occhi per chi ci casca. La vita è un tutt’ uno che non si può fare a pezzi, sostenendola laddove lo suggerisce l’opportunismo elettorale e, sempre in virtù di quest’ultimo, negandola altrove. Se il filo conduttore è la convenienza del momento, non la tutela della vita sempre e comunque, trionfa la menzogna.
E’ indecente che Fratelli d’Italia, i quali pure si erano a suo tempo astenuti sulla legge Siani, relativa alla carcerazione delle madri di figli minori destinati, di fatto, a subire la stessa detenzione, abbiano affossato il provvedimento attraverso emendamenti che ne hanno stravolto l’impianto. Il fatto che addirittura su un terreno così delicato, come su altri dossier, a cominciare dall’atlantismo e dall’Europa, le posizioni del partito di Giorgia Meloni cambino solo in funzione della ragione di potere di chi è passato dall’opposizione al governo del Paese, dimostra l’inaffidabilità strumentale che ne ispira l’orientamento.
E’ questa l’Italia di cui parla la Meloni quando invoca la “nazione”? Ha contezza di quali siano i valori di umanità, di solidarietà, di accoglienza della vita, di cura dei più piccoli che le donne italiane, in modo particolare, hanno assunto come carattere distintivo della cultura popolare, diffusa, profonda dell’Italia? Cosa c’entra tutto questo con il suo proclamarsi “ donna, madre, cristiana”? Di fatto, la linea culturale sprezzante, l’impianto morale disumano di questo governo lo detta Salvini che, con parole spregevoli e volgari com’è nel suo costume, invita all’odio, in particolare contro le donne “rom”, tanto per non farsi mancare quella spolverata di razzismo, che viene offerta agli italiani come tratto distintivo della Lega e motivo securitario.
E’ l’obolo che dobbiamo pagare alla stabilità del governo, il cemento che tiene insieme la maggioranza, il prezzo che la stessa Meloni deve pagare al suo alleato? O, piuttosto, i fratelli d’ Italia condividono l’assunto del Capitano?
Si soffia sul fuoco, si tenta di diseppellire istinti atavici, sentimenti primordiali di reciproca ostilità e di paura che gli italiani hanno superato attraverso una lunga millenaria storia, profondamente radicata in una concezione cristiana del valore incontrovertibile della persona.
Dal povero Salvini possiamo attenderci questo ed altro, ma davvero chi invoca la “nazione” pensa che si possa consolidare, in violento contrasto con la sua millenaria civiltà, l’anima degli italiani attorno all’ incuria per i più piccoli, al disprezzo per le donne che, sia pure in una condizione di detenzione, non cessano di essere madri a tempo pieno, evidentemente abitate, al di là delle loro colpe, dalla stesso sentimento di protezione nei confronti dei loro piccoli che, perfino biologicamente, è stampato, allo stesso modo, nel cuore di ogni madre?
E’ possibile che gli italiani debbano pagare la stabilità del governo in carica, al prezzo di questo insulto alla loro vocazione umanistica? Passi per Salvini, se vogliamo, ma è accettabile che da nessuna delle forze di governo, dalla stessa Lega, da Fratelli d’ Italia, dal partito di Berlusconi che pretende di interpretare l’elettorato cattolico, non si alzi una voce, una sola, per dire a Salvini che è tempo di smettere di avvelenare i pozzi della coscienza civile degli italiani?