La questione della maternità surrogata, a favore della quale la Schlein ha mobilitato il partito, è diventata dirompente anche nel Pd. Molti i cattolici iscritti al Partito democratico, o ad essi vicini, che hanno espresso la contrarietà alla linea impressa dalla nuova segretaria su di un tema tanto sensibile che tocca le coscienze prima che la collocazione politica. Tra le tante prese di posizioni in tal senso, e non tutte hanno ricevuto il rilievo adeguato in queste ore, riprendiamo quella di Alberto Mattioli.
Lo stop alla registrazione comunale dei figli delle coppie omogenitoriali ha scatenato un putiferio. Una questione che bolliva in pentola da tempo e che fino ad oggi non si è affrontata con chiarezza in sede legislativa nazionale e prima ancora all’interno del Partito Democratico.
Sabato a Milano ( ieri per chi legge, ndr) il sottoscritto non parteciperà al presidio indetto da Pd con la presenza della segretaria Schlein. E’ una manifestazione che penso e spero vedrà l’assenza di tanti altri proprio perché abbiamo a cuore i bambini implicati in questa vicenda e la cui delicata sorte non può essere affrontato nella canea della piazza che invece acuisce differenze e scontro politico. La definizione delle questioni in gioco riguarda soprattutto e più ancora i bambini che potrebbero venire a seconda delle decisioni che la politica assumerà. Sono questioni di enorme rilevanza perché riguardano l’antropologia umana, lo statuto umano e la sua grammatica . L’ecologia coinvolge primariamente la concezione dell’essere umani.
Questioni così rilevanti che mi portano e ritenere che le valutazioni circa le implicazioni di collocamento politico e di partito siano del tutto secondarie. E’ una questione che ha a che fare con il bene comune, di tutta la società e famiglia umana. Al fondo, lo sappiano ed è inutile girarci intorno, c’è la cosiddetta “maternità surrogata” nelle sue varie forme che ha implicazioni enormi e gravide di incognite umane. Avallare meccanismi e regolamenti che nei fatti la rendono possibile Implica assumersi gravi responsabilità sulla pelle delle persone. Inoltre, in tanti, siamo anche convinti che questo favorisca il “mercato dell’umano” perché -questo sarà- sollecitato dalla deriva di un bieco capitalismo. Una volta che si decide che l’umano è nelle nostre disponibilità e desideri, nulla più sarà precluso. La concatenazione logica di questi assunti declina poi verso l’eutanasia e la selezione genetica. La via è quella.
Auspico per sabato (ieri per chi legge, ndr) una presa di posizione pubblica firmata da tanti dirigenti laici e cattolici del partito e dell’associazionismo. Auspico che su questi temi il Pd apra un serio confronto al proprio interno senza il quale inevitabilmente non può registrarsi unità di intenti.
Alberto Mattioli