Roma, sabato 9 marzo 2024 nella Basilica di S. Lorenzo Fuori Le Mura che ospita Alcide de Gasperi per ringraziare e dare un contributo e lasciare una traccia, attraverso il pensiero, i valori, la cultura, che accomuna l’associazione FareRete InnovAzione BeneComune APS.

L’antropologia integrale – Rigenerare il Futuro Verso un’Etica del Bene Comune: ” un Futuro Organico: Ripensare il Progresso nell’Unione Europea”

La “Civiltà dell’Amore” e le “Sfide di Antropologia Integrale” rappresentano due concetti fondamentali per comprendere l’approccio dei cristiani dell’Unione Europea (UE) nei confronti delle questioni cruciali di pace, vita, ambiente, aggiungerei lavoro, educational con la visione al bene comune, un bene inclusivo, in cui la sostenibilità, l’altruismo, e una nuova sapienza sociale, possano essere i pilastri per costruire un futuro più giusto e sostenibile ed incentrarci nella verità.

Quella ricerca nella verità, di cui Gesù Cristo s’è fatto testimone con la sua vita terrena e, soprattutto, con la sua morte e risurrezione, è la principale forza propulsiva per il vero sviluppo di ogni persona e dell’umanità intera. L’amore — «Caritas» — è una forza straordinaria, che spinge le persone a impegnarsi con coraggio e generosità nel campo della giustizia e della pace. È una forza che ha la sua origine in Dio, Amore eterno e Verità assoluta. Ciascuno trova il suo bene aderendo al progetto che Dio ha su di lui, per realizzarlo in pienezza: in tale progetto, infatti, egli trova la sua verità ed è aderendo a tale verità che egli diventa libero (cfr Gv 8,32).

Difendere la verità, proporla con umiltà e convinzione e testimoniarla nella vita sono pertanto forme esigenti e insostituibili di carità. Questa, infatti, «si compiace della verità» (1 Cor 13,6). Tutti gli uomini avvertono l’interiore impulso ad amare in modo autentico: amore e verità non li abbandonano mai completamente, perché sono la vocazione posta da Dio nel cuore e nella mente di ogni uomo. Gesù Cristo purifica e libera dalle nostre povertà umane la ricerca dell’amore e della verità e ci svela in pienezza l’iniziativa di amore e il progetto di vita vera che Dio ha preparato per noi. In Cristo, la carità nella verità diventa il Volto della sua Persona, una vocazione per noi ad amare i nostri fratelli nella verità del suo progetto. Egli stesso, infatti, è la Verità (cfr Gv 14,6).

Questi temi richiamano alla centralità della persona umana e alla ricerca di un nuovo modello di sviluppo che sia sostenibile, equo e inclusivo. In questo contesto, esploriamo come i principi cristiani possano guidare le comunità e le nazioni verso soluzioni che rispecchiano una visione integrale dell’essere umano e del suo posto nel mondo. Tale visione include anche tutta quella parte dell’umanità del mondo delle giurisprudenze, della cultura, delle comunicazioni sociali, in cui vive l’uomo di “BUONA VOLONTA’”.

Importante il titolo che è stato dato a questo convegno, perché esiste una situazione che tutti vogliamo, non ci impegniamo fino in fondo a raggiungere: Civiltà dell’Amore,  Un Fondamento per la Pace e la Vita.

 La “Civiltà dell’Amore” è un concetto che trae origine dagli insegnamenti cristiani sull’amore, la fraternità e la solidarietà. Nell’UE, dove diverse culture e tradizioni si incontrano e si intrecciano, promuovere una “Civiltà dell’Amore” significa lavorare per la pace e il rispetto della vita in tutte le sue forme. Questo implica non solo la lotta contro la guerra e la violenza, ma anche la promozione della giustizia sociale, della cura per i più vulnerabili e del rispetto per l’ambiente come creazione di Dio.

Quest’amore possiamo tradurlo con una parola “altruismo” intesa come l’atteggiamento e il comportamento di chi ha la qualità (morale) di interessarsi al benessere dei propri simili. In generale, con questo termine, è espresso l’interesse dimostrato nel benessere, sia nel senso della sopravvivenza che in quello della qualità della vita. Normalmente questo è considerato come una qualità positiva, una qualità morale, perché migliora indirettamente le proprie possibilità di sopravvivenza e benessere. Spesso però viene considerato vero altruismo solo quello disinteressato, che non si basa sul principio del do ut des (“do affinché sia ricambiato”). Secondo alcuni psicologi e sociologi non esiste un altruismo totalmente disinteressato e gratuito, in quanto un beneficio (non materiale) del donatore potrebbe sempre essere individuato: si pensi alla gratificazione, all’autorealizzazione e all’appagamento del senso di giustizia.

Sfide di Antropologia Integrale: Ambiente e Sviluppo Sostenibile

Si riferisce alla comprensione dell’essere umano nella sua totalità, considerando le dimensioni fisiche, psicologiche, sociali e spirituali. Questa visione richiede un approccio allo sviluppo che tenga conto dell’equilibrio tra le esigenze economiche, sociali e ambientali. I cristiani nell’UE sono chiamati a essere pionieri di un modello di sviluppo che privilegi la sostenibilità ambientale, la giustizia intergenerazionale e il benessere di tutti gli esseri viventi.

Sviluppare il Bene Comune e la Centralità della Persona

Il concetto di bene comune” è centrale nell’etica cristiana e si riferisce al bene di tutti e di ciascuno. Questo implica la promozione di condizioni di vita che permettano a ogni persona di realizzare pienamente il proprio potenziale. Nell’UE, ciò significa lavorare per una società che valorizzi la dignità umana sopra tutto, garantendo l’accesso all’istruzione, alla sanità, al lavoro dignitoso e alla partecipazione attiva nella vita sociale e politica.

Tesi verso un Nuovo Modello di Sviluppo

La ricerca di un nuovo modello di sviluppo richiede un cambiamento radicale nel modo in cui le società producono e consumano, riconosce l’interdipendenza di tutti gli esseri viventi e l’importanza della solidarietà.

I cristiani nell’UE, ispirati dai principi di “Civiltà dell’Amore” e di “Antropologia Integrale”, possono contribuire a promuovere stili di vita che privilegino l’uso responsabile delle risorse, la riduzione degli sprechi e l’investimento in energie rinnovabili. Questo nuovo modello di sviluppo favorisce anche l’equità sociale, offrendo opportunità a tutti e distribuendo più equamente le ricchezze.

Il nuovo modello “Life Giving Life”, Universale Vitalmente Operante” introduce una visione innovativa riguardo lo sviluppo e la crescita sostenibile, ponendo l’accento sulla necessità di un cambiamento radicale nei criteri di sviluppo attuali, dominati dal modello consumistico. Si sottolinea l’importanza di un approccio che consideri l’agire umano all’interno di un ciclo vitale organico, proponendo un nuovo modello basato sulla sapienza vitale e sull’autocostruzione organica, e sulla cooperazione per il bene comune.

 Questo modello mira a superare le limitazioni imposte dal consumismo attraverso l’integrazione di principi che promuovano la vita e la sostenibilità, centrato sulla persona e sulla famiglia come nucleo fondante, riconoscendo l’interdipendenza tra l’uomo, la società e l’ambiente.

Si sottolinea l’importanza di riflettere sul senso dell’economia e sulla sua finalità per correggere disfunzioni e distorsioni, promuovendo un progresso che non sia misurato solo in termini di guadagno finanziario ma che tenga conto del benessere dell’uomo e dell’ambiente e del lavoro dell’uomo, che possa garantire un futuro prospero e armonioso per tutti.

 L‘approccio proposto è universale, si basa sul rifiuto del consumismo in favore di un approccio che valorizza la vita in tutte le sue forme, sottolineando l’importanza di un’azione umana che si integra armoniosamente nel ciclo vitale organico, la famiglia, vista come nucleo fondamentale della società, gioca un ruolo chiave in questo processo, essendo la prima e più importante comunità dove si trasmettono valori, si promuove la solidarietà e si sostiene lo sviluppo individuale.

Questo approccio richiede un cambio radicale nei processi produttivi, promuovendo soluzioni non inquinanti e sostenibili, che rispettino il clima e l’ambiente, superando la soluzione tecnologica da sola considerata insufficiente; il modello è  applicabile a ogni organismo vivente, e si basa sulla consapevolezza di essere parte di un ciclo di vita più ampio, che richiede un’azione coerente e univoca per la propria autocostruzione e per il mantenimento dell’equilibrio vitale, promuovendo politiche che mettano al centro la dignità e il valore della persona in ogni aspetto della vita sociale ed economica.

 La “Civiltà dell’Amore” e le “Sfide di Antropologia Integrale” offrono una cornice di riferimento preziosa per affrontare le questioni di pace, vita, ambiente e bene comune nell’Unione Europea. Attraverso un impegno collettivo per la centralità della persona umana e per un nuovo modello di sviluppo, i cristiani possono giocare un ruolo chiave nel costruire una società più giusta, sostenibile e inclusiva. Questo percorso richiede dialogo, cooperazione e un impegno costante per trasformare i principi in azioni concrete che rispondano alle sfide del nostro tempo.

Questo convegno ci invita a un cambiamento paradigmatico verso un modello di sviluppo che metta al centro la dignità umana e l’ambiente, a un profondo rinnovamento sociale e economico, che ponga al centro l’altruismo e la dignità umana, la famiglia, come nucleo fondamentale della società, è essenziale per promuovere valori di solidarietà e sostegno reciproco, indispensabili per affrontare le complessità del mondo contemporaneo.  SI sottolinea come un futuro sostenibile possa essere costruito solo attraverso l’impegno comune verso il bene di tutti, valorizzando la vita e l’ambiente in un’ottica di sviluppo che trascenda l’individualismo e promuova una vera civiltà dell’amore, garantendo un futuro prospero e armonioso per l’Europa.

Continueremo a parlare su questi temi, sull’Articolo 2 del TUE nell’Unione Europea: “L’Unione europea si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritti umani, per tutti i cittadini e i loro bisogni”, e stimolare il dibattito pubblico sulla centralità della Persona, il rispetto delle diverse culture, promuovendo inclusione e solidarietà, al Convegno del 12 aprile 2024 promosso dalla nostra Associazione FareRete InnoVAzione BeneComune APS presso  “Sala delle bandiere” presso Parlamento Europeo Roma, dal Titolo: “Insieme per una nuova primavera: etiche per il BeneComune – per intraprendere insieme un percorso di miglioramento della qualità di cura e di vita di tutti, luogo di beni relazionali, nella casa comune – un appello a un’identità nazionale e culturale”

Presentazione Libro Bianco e Manifesto dei Diritti e dei Doveri del BeneComune – Laboratorio di Dialogo e Azione per il Bene Comune

 Rosapia Farese

 

Bibliografia

Friday for life _Modello di Sviluppo  Life Giving Live

Catechismo della Chiesa Cattolica, Libreria Editrice Vaticana 2003 PARTE PRIMA

Compendio della Dottrina Sociale Cristiana, Libreria Editrice Vaticana Roma 2004 [PARTE PRIMA]

Francesco, Laudato Sii, Libreria Editrice Vaticana Roma 2015

Note per un programma per l’Europa Unita

57° Rapporto sulla situazione sociale del Paese/2023

Dignità dell’uomo quale principio Costituzionale – Quaderno predisposto in occasione dell’incontro trilaterale delle Corti Costituzionali Italiana, Spagnola, Portoghese 1 ottobre 2007

L’etica dei principi e l’etica della responsabilità – Fabio Cembrani Direttore U.O. di Medicina Legale, Azienda provinciale per i Servizi sanitari di Trento

Dignità dell’uomo quale principio Costituzionale Artt. 3 – 29 – 37 – 51 – 117

Articolo 2 del TUE nell’Unione Europea

 

Sitografia

Benedetto XVI https://www.vatican.va/content/benedict-xvi/it/encyclicals/documents/hf_ben-xvi_enc_20090629_caritas-in-veritate.html

 

Ass. FareRete InnovAzione BeneComune _ https://www.fareretebenecomune.it/convegno-etiche-benecomune-presentazione-libro-bianco-manifesto-benecomune/

 

Rosapia Farese

Presidente Associazione FareRete InnovAzione BeneComune APS .

 

(**) L“Associazione FareRete – Innovazione Il Bene Comune – Il Benessere e la Salute in un Mondo Aperto a Tutti – Michele Corsaro” – Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale ha sede in Via Bevagna, 91  – 00199 Rom sede operativa Via Anagnina. 354 – 00118 Roma a -.

I suoi riferimenti sono:

E-mail: fareretebenecomune@gmail.com;  info@fareretebenecomune.it;  

sito ufficiale: www.fareretebenecomune.it

 

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