La povertà nella prima infanzia è un fattore di rischio per il bassi rendimento scolastico. Minori entrate per la famiglia d’appartenenza significano anche una salute peggiore e differenze accertate nella struttura e nella funzione del cervello. Se la povertà provoca differenze nel neurosviluppo o vi è un associazione con fattori che causano tali differenze, rimane poco chiaro.

Una ricerca condotta da numerosi studiosi statunitensi per conto della National Academy of Sciences (CLICCA QUI) ha seguito la correlazione tra gli aiuti economici forniti a madri a basso reddito durante il primo anno di vita dei loro figli, mediamente hanno ricevuto somme di poco superiori ai 300 dollari,  e lo sviluppo del cervello dei bambini che hanno mostrato la presenza di più onde cerebrali ad alta frequenza quando hanno raggiunto i 12 mesi.

Questi tipi di onde cerebrali sono associati a punteggi linguisici e cognitivi più elevati e a migliori abilità sociali ed emotive nei bambini, a mano a mano che crescono.

Lo studio ha preso in esame mille mamme a basso reddito i cui bambini sono stati sottoposti ad esami di elettroencefalografia a riposo ipotizzando che i bambini le cui famiglie ricevevano una più elevata assistenza economica avrebbero dimostrato una maggiore potenza EEG nelle bande di frequenza medio-alta rispetto a quelli con madri meno sovvenzionate.

Il documento costituisce una combinazione rivoluzionaria di scienze sociali e neuroscienze. E’ metodologicamente rigoroso e aggiunge peso alle prove sostanziali sugli effetti positivi determinati con l’espansione del credito d’imposta stabilito a favore di famiglie bisognose con bambini.

Finora la ricerca ha seguito i bambini solo per un anno, ma altri studi del genere confermano che quando i genitori a basso reddito ricevono un sostanziale sostegno economico i loro figli vanno meglio a scuola e sono resi più preparati per il mercato del lavoro.

A seguito di esperimenti condotti negli anni ’90 negli Stati Uniti e in Canada contro la povertà e sul “welfare aziendale”  è stato rilevato che più veniva sostenuto il reddito delle famiglie con bambini di età compresa tra i due e i cinque anni e più è migliorato il successivo rendimento scolastico degli studenti. Un reddito familiare più sicuro e adeguato migliora la vita dei bambini in modo concreto e aumenta le loro possibilità di avere successo e di prosperare.

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