Io non mi sento la coscienza a posto. Eppure non ho responsabilità dirette. Ma avverto quelle indirette nel godere di un sistema sociale, economico e politico negato invece a milioni e milioni di esseri umani. Essi, in molti casi, è inutile nascondercelo, vivono nella miseria, in condizioni di semi schiavitù e costretti a lavori umilianti per pochi dollari al mese anche per la presenza di rapina, gli economisti direbbero “estrattiva”, che noi occidentali abbiamo saputo mettere in campo per secoli. E ancora lo facciamo.
Basta aver studiato un po’ attentamente i libri di storia, già del liceo, per capire come sono andate le cose per tanto, troppo tempo. E non c’è bisogno di arrivare a parlare di quella forma terribile di violenza rappresentato dal sistema della schiavitù su cui sono sorte grandi ricchezze di pochi occidentali, oltre che di molti dei loro stati. E basta leggere la stampa britannica o statunitense per capire come stia nascendo una nuova responsabilità che investe noi tutti, non solo chi si è arricchito sulle pelle degli altri. Poche ore fa la Bbc è stata costretta a furor di popolo a ridare il lavoro a Gary Winston Lineker, grande giocatore di calcio e apprezzato commentatore sportivo, dopo la sospensione comminata perché aveva definito disumana la politica del Governo di Londra in materia d’immigrazione. Avessimo noi in Italia questa società civile, mille passi avanti a tutti i governanti.
No, non possiamo dire di avere la coscienza a posto: abbiamo tutti addosso un marchio invisibile, ma tenace. Cosa dire delle fratture portate negli equilibri di larga parte dell’Africa, ma non solo, basate su quella tribalità in cui ci si è inseriti per portare corruzione, sopraffazione e violenza? Solo degli ignoranti della storia vera, e della cronaca dei nostri giorni, e delle anime di pietra, possono continuare con la storiella della distinzione tra i migranti economici e quelli che cercano rifugio da una guerra. Ci sono zone del mondo dove la guerra non è mai stata ufficialmente dichiarata, ma c’è sempre stata lo stesso.
E’ quindi difficile ascoltare senza indignarsi la Presidente del consiglio Giorgia Meloni quando dice alla Camera di sentirsi la coscienza a posto per il naufragio di Cutro. Ma il mare ci sta continuando a portare i poveri corpi e molti sono di bambini. E questo ci spiega la superficialità di cui anche, in questa occasione, hanno dato prova alcuni dei suoi ministri. E spiega anche l’assurda, drammaticamente comica storiella dei mercenari della Wagner che organizzerebbero l’arrivo dei migranti. Una vulgata a cui si attaccano, ma smentita dai nostri stessi servizi segreti. E c’è da chiedersi se i ministri Crosetto e Taiani si leggano i loro rapporti o si limitano a leggere solo i giornali fiancheggiatori.
Un’ altra fuga dalle responsabilità è tentata da coloro che, invece di chiarire l’accaduto(e resta tanto da chiarire, fino ad ieri le ragioni del chiarimento erano almeno 86, tanti i cadaveri recuperati), riducono le richieste di spiegazioni in una pretesa accusa che, invece, nessuno indirizza verso i tanti uomini che, fortunatamente, si prodigano tutti i giorni, e le notti, per salvare vite in mare. E’ una cosa davvero indecente il tentativo di rovesciare la questione. La domanda è perché non sia stata autorizzata a muoversi la Guardia costiera, che pure sembra volesse farlo.
E i cattolici? Triste domanda soprattutto per quelli della destra che, giustamente, parlano del diritto delle donne alla procreazione. Ma finiscono per restringere tutto il loro lodevole impegno a favore della Vita alla questione dell’aborto. Sui migranti tacciono. Per quieto vivere, non spendono una parola sulle morti in mare e sul dovere di soccorrere ogni vita. E’ scomodo farsi valere nei partiti di maggioranza di cui fanno parte e di cui vantano le lodi, anche quando non è affatto commendevole farlo. Di Papa Francesco ascoltano solo quello che gli pare.