Sabato 8 febbraio, alle ore 10, nel Municipio di Assisi, il sindaco Prof.ssa Stefania Proietti (“Perché da Assisi una nuova visione della natura e delle relazioni con la Persona”) e il vescovo di Assisi mons. Domenico Sorrentino, apriranno una importante giornata di confronto dedicata al tema dello sviluppo sostenibile. Interverranno il prof. Stefano Zamagni, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali (“L’ambiente e la trasformazione necessaria per uno sviluppo integrale”), il prof. Enrico Giovannini, già ministro del lavoro e presidente dell’Istat, attuale portavoce dell’ASVIS, Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (“La rivoluzione per lo sviluppo sostenibile: dalla modifica della Costituzione alle politiche settoriali”), mons. Filippo Santoro, responsabile CEI per il Sociale (“La Laudato Sì illumina il rapporto tra lavoro e ambiente: il caso emblematico di Taranto”), il prof. Leonardo Becchetti, ordinario di Economia Politica all’Università Roma Tor Vergata (“Le strategie per vincere la sfida dello sviluppo sostenibile: mercato, stato, cittadinanza attiva, imprese responsabili”), il prof. Roberto De Toni, ordinario di Ingegneria dei Sistemi Complessi e già Rettore della Università di Udine (“Cittadino e potere: è necessario definire una partecipazione democratica ai processi di trasformazione”).
Modera Francesco Poggi, Università di Pisa e ideatore del Festival Economia e Spiritualità di Lucca.
L’organizzazione è dell’Associazione Politica Insieme.
La prospettiva è quella dell’ecologia integrale e dello sviluppo sostenibile come unico futuro possibile, sia a livello locale che a livello globale. Il “tutto connesso” come individuato dalla enciclica Laudato Sì, per tenere insieme fenomeni e problemi ambientali, sociali ed economici. L’obiettivo è rintracciare una radice comune a questi fenomeni che, presi separatamente, non possono essere compresi fino in fondo. Papa Francesco ci ammonisce: non ci sono crisi separate, una ambientale, una sociale, una economica, bensì una sola , complessa universale. L’approccio allora è quello integrale per superare i paradigmi attuali, ormai insufficienti a risolvere le tante tensioni del mondo contemporaneo. Ma attenzione, si fa presto a dire ambiente. La cultura ecologica è stata spesso legata a risposte urgenti e parziali, ideologiche o riduzioniste. Non serve più una ecologia superficiale, ma serve uno sguardo alto, un’orizzonte vasto, il recupero di senso, oltre la prestazione. Perché l’ambiente è una “lettura del mondo”. Spirito comunitario e economia civile quindi , ma anche richiamo ai beni comuni e “prendersi cura” come ci indica Papa Francesco.
Armonia, stupore, meraviglia, fraternità, bellezza, oltre il solo tornaconto, il consumo fine a se stesso, lo sfruttamento miope delle risorse, lo spreco. Per uno sviluppo che non sia solo PIL, per agenti economici responsabili verso ambiente e comunità, per uno sviluppo che rispetti natura e umanità, per una nuova politica.