Nell’autunno scorso(quanto tempo sembra passato!) , quando a tutto si pensava tranne alla possibilità di attraversare l’attuale dura prova, Politica Insieme , tramite il Manifesto proposto per la condivisione ( CLICCA QUI ), ha espresso l’auspicio di volere formare una nuova forza politica, non per ri-formare ma per tra-sformare il paese.
Un nuovo soggetto politico , aperto a credenti e non credenti , caratterizzato dal riferimento ai principi della Dottrina Sociale della Chiesa, della Costituzione e delle varie dichiarazioni sui Diritti dell’uomo, che riuscisse a portare una voce nuova nella politica italiana ed europea “ricercando il massimo della convergenza intorno a progetti realmente in grado di rispondere alle necessità ed alle attese del mondo di oggi”.
E’ una prospettiva che mette insieme l’autonomia, fondamentale oggi per avviare un credibile progetto di autentica trasformazione e la nascita di un “nuovo” soggetto politico, e la convergenza con tutti coloro sinceramente interessati ad aprire un capitolo nuovo nella storia del Paese, indipendentemente dagli schieramenti di cui abbiano o facciano ancora parte.
Le risposte numerose in termini di adesione al Manifesto hanno fatto comprendere l’esistenza della voglia della nascita di questa nuova forza politica e di trovarsi uniti ,insieme, per raggiungere gli obiettivi delineati da esso , partendo dal fondamentale riconoscimento del valore, della dignità della persona, in tutti gli stadi della vita.
Da allora tanto lavoro si è fatto, non sono mancati incontri , dibattiti, interventi, fino allo stop dovuto alla situazione emergenziale. L’epidemia o pandemia, però non ritengo possa bloccare il percorso di Politica Insieme. Anzi la necessità della rigenerazione del paese, che la triste situazione sta facendo comprendere essere ineludibile, dà ulteriore spinta al cammino formativo della nuova forza politica.
In coerenza con i propositi del Manifesto di Politica insieme, quasi all’esordio di questo inizio di ritiro casalingo , quando si cominciò a percepire la gravità della situazione epidemica, purtroppo già abbastanza esistente, ho voluto esprimere la mia fiducia sul vivere questa disgraziata vicenda come occasione per la rigenerazione del paese. Rigenerazione fondata sulla relazionalità caratterizzata dalla solidarietà, con una persistente, costante tensione al Bene Comune. E’ proprio la rinascita espressa dal Manifesto.
Occorre certamente riflettere sul come essere protagonisti dell’auspicata rigenerazione . Io penso che la strada sia quella tracciata dal Manifesto e che debba avvenire secondo i principi e valori caratterizzanti la nuova forza politica, che , tramite uomini e donne sinceri, autentici, vada , con concretezza , ad raccogliere l’esortazione di Papa Benedetto XVI, di oltre dieci anni addietro, a una nuova generazione di cattolici impegnati in politica, tenendo ben presente l’aconfessionalità dell’impegno in politica.
Un protagonismo legittimato dal disinteresse rispetto al tornaconto individuale, che deve vederci impegnati, nell’ attuare il passaggio dal coraggio con cui stiamo affrontando questi giorni, all’audacia di proporre, uniti insieme,le giuste soluzioni per la rigenerazione di una società nella quale il primato della persona sia effettivo, curando che si faccia tutto in vista del bene di ciascuno e di tutti , che ovviamente non significa che ogni iniziativa per il Bene Comune vada bene a tutti, ma che abbia di mira l’elevazione delle condizioni sociali.
Ho detto di avere fiducia che quanto stiamo attraversando possa portare all’auspicata rigenerazione. Ho però una preoccupazione , e nell’esternarla non voglio che sia presa come accidiosa rassegnazione , ma che anzi ci faccia da sprone per l’anzidetto buon protagonismo rigenerativo, per il passaggio dal coraggio al dinamismo dell’audacia. Sto purtroppo rilevando dalle comunicazioni, dalle notizie, dagli interventi negli incontri televisivi, dalle facce , dalle parole, dai modi di fare delle persone nei pochi contatti sociali fuori casa per le necessità quotidiane , che la prova non ci sta cambiando.
Tutto mi sta sembrando procedere nell’emergenza allo stesso modo, nonostante sia accompagnato dall’affermazione continua che nulla sarà più come prima, e dalla retorica del siamo in guerra. Come potrà essere possibile che nulla sarà più come prima se nella disgraziata situazione attuale, il modo di fare è uguale a prima ? Mi pare ovvio che in questo tempo della prova ci si debba migliorare per un dopo diverso migliore, tranne che il non sarà più come prima lo si voglia intendere nel senso che sarà peggio di prima con altra avanzata dei profittatori.
Il mio ottimismo basato sulla speranza, mi fa escludere il peggio di prima e voglio restare nella fiducia nella rigenerazione sociale. Certo è triste osservare anche in questi giorni il compiacimento nell’esercizio di minimi occasionali poteri, il compiacimento di chi lo esercita . Compiacimento che non è quello di essere lieto di fare un servizio, ma quello distorto della supremazia. Ovviamente questo non vale per tutti , ma la brutta mentalità nella concezione del potere persiste, e se persiste nelle piccole cose, a maggior ragione lo troveremo nella conduzione della società.
Comprendiamoci amici miei, le mie parole non sono tanto per dire, ma sento e vorrei che lo sentissimo insieme, ora più che mai , insopportabile che l’organizzazione sociale, economica , abbia creato e crei povertà per effetto dell’ingiustizia , dell’irrazionale favoritismo nel dare lavoro, assumere, attribuire incarichi , senza alcun merito , per il solo fatto di essere vicini al sole del momento, non dandoli o addirittura togliendoli a chi in quel campo, in quell’attività ci sa fare, è capace. Ha soltanto la colpa di non stare vicino al sole.
Da qui occorre ripartire. Smetterla con le gratificazioni immeritate, di favore , che prima o poi paga l’intera società, perchè il gratificato non saprà fare fronte alle responsabilità che gli competono, e sono guai per tutti. Smetterla con il lobbismo degli interessi e opporgli un progetto di ricostruzione non in astratto (quello delle analisi, dei convegni ), ma concreto , Non possiamo più per riservatezza, modestia, non indifferenza perchè ne soffriamo , tirarci indietro , dobbiamo mettere avanti quello che ognuno sa ben fare, quello che è capace di fare secondo i propri talenti. Dobbiamo dare il meglio di noi stessi.
Il percorso di Politica insieme ci offre la possibilità di essere protagonisti della rigenerazione sociale. Visto che ci siamo ritrovati nel manifesto di Politica Insieme, non sprechiamo questa possibilità di proporre e attuare coerenti soluzioni ai problemi della realtà che viviamo e che continueremo a vivere. Lo spirito d’umanità, il rispetto del prossimo, il valore della persona , la cura della natura e dell’ambiente, esigono che si vada oltre la formale condivisione del magistero sociale della Chiesa , con un’azione svolta da una forza politica organizzata, coesa , che anche se di minoranza, sia in grado di perseguirli. Una forza politica caratterizzata dai principi e valori della Dottrina Sociale della Chiese e della Costituzione, che siano da guida per dare soluzioni ai problemi del sud, del centro, del nord, in materia di studio, lavoro, giustizia, infrastrutture, strade, trasporti, turismo, impresa, commercio, agricoltura, foreste…….
Il Prof. Zamagni, autorevole ispiratore e coautore del manifesto di Politica Insieme, nel suo articolo di pochi giorni addietro dal titolo “ Le Quattro Lezioni Della Crisi del Covid-19 “( CLICCA QUI ), al terzo punto degli insegnamenti tratti dalla pandemia , dice benissimo, con la sua consueta chiarezza, che occorre prepararsi al dopo emergenza sin da ora , intervenendo “ affinchè il governo di vita ad un gruppo di lavoro formato da persone competenti, libere da ogni legame di partito e di affari, con forte motivazione intrinseca, al quale chiedere di elaborare, in un lasso di tempo non più di tre mesi, un piano di rinascita nazionale “.
Ottima idea . Ho però una perplessità : chi nominerebbe questo gruppo di persone? Quale sarebbe il criterio per le nomine? Mi pare che l’idea del Prof. Zamagni abbia già trovato espressione nel lancio, proprio da lui promosso nell’assemblea del 30 novembre scorso, dei gruppi di lavoro tematici di Politica Insieme. Essi dovrebbero essere già a buon punto nel loro lavoro e quindi raccogliendo le linee essenziali espresse da ogni gruppo, nei diversi ambiti di competenza, si perverrà alla stesura del documento programmatico di sintesi, contenente l’elaborazione del piano nazionale di rinascita proposto dal Manifesto . Allora completiamo questo lavoro e presentiamolo da protagonisti della rigenerazione!
Il piano nazionale di rinascita conterrà quindi le concrete proposte di per la rigenerazione del paese e dico le proposte non di persone astratte, ma le proposte di chi ha contribuito per formularle e vuole contribuire a portarle avanti, assumendo le corrispondenti responsabilità. Dobbiamo farlo, non possiamo tirarci indietro. Siamo e stiamo insieme, coesi, in questo bel percorso di PolItica Insieme.
Io per primo non mi tiro indietro. So di essere capace nel campo della Giustizia Civile, ho dato e darò il mio contributo per le linee essenziali programmatiche, e sono pronto a spendermi per realizzarle . Ugualmente sono certo che sono pronti a farlo tutti gli amici di Politica Insieme che nel partecipare ai gruppi di lavoro tematici hanno dimostrato di volersi impegnare nella nuova forza politica, senza se e ma.
Non è più tempo di stare in disparte, diamo tutto quello che possiamo dare per il Bene Comune. Non ha importanza che alcuni di noi non siano giovincelli, abbiamo freschezza, autenticità, passione che ci rendono sempre giovani e ho sempre presente una frase di un nostro grande amico di Milazzo, impegnato nel gruppo di lavoro per i problemi del meridione: “quando lavoriamo insieme mi sento un ragazzo.
Francesco Punzo