Care Amiche e cari Amici di Politica Insieme,
siamo entusiasti di presentarvi il documento fondativo di un nuovo movimento civico che il 9 dicembre si presenterà alla città di Benevento per raccogliere adesioni.
Il nostro civismo muove i suoi passi sulla stessa lunghezza d’onda degli insegnamenti sull’economia della reciprocità e l’Economia Civile di Stefano Zamagni e Leonardo Becchetti ed affonda le sue radici in Moro, La Pira, De Gasperi.
Il nostro è un tentativo di innovare il dibattito politico nella nostra città sollecitando il protagonismo dei cittadini attorno ai temi dello sviluppo integrale dell’uomo e dell’ecologia integrale, tanto cari a Papa Francesco.
Sulla spinta del prof. Becchetti e del Manifesto di Politica Insieme vogliamo provare a mettere insieme una “domanda” di Politica che generi di conseguenza la sua offerta e non essere costretti a sottostare alle offerta attuali.
Il metodo scelto, come leggerete nella nostra “concept note” ( CLICCA QUI ), è nella attivazione e costante animazione di 11 laboratori civici, da gennaio a luglio 2020, finalizzati alla scrittura collettiva di 11 “position paper” sugli argomenti trattati, per poi arrivare ad un documento finale sulla città che vorremmo.
Siamo sicuri che l’esperimento, se ben riuscito come ci aspettiamo , non sia solo un “affare” beneventano ma possa diventare metodo per la rigenerazione civile ed urbana di tante città medie e Piccoli Comuni della nostra cara Italia che possono avere grandi visioni.
L’Italia, secondo noi di Civico22, si cambia prima nei suoi 5400 comuni sotto i cinque mila abitanti che oggi vivono una tragica condizione di “nonsenso” rispetto ad un futuro percepito come minaccioso, in cui tremila di essi si aspettano di scomparire, e poi si potrà cambiare nei tanti apparati governativi e nei partiti centrali.
L’Italia è stata fatta anche a Roma, a Milano, a Napoli, a Palermo, ma principalmente a Caltagirone , nella straordinaria esperienza cooperativistica di don Sturzo, a Bozzolo, nella parrocchia da cui don Primo Mazzolari scuoteva le coscienze dei cattolici, a Barbiana, nelle scuole rurali di don Milani, ancora prima Ventotene, negli straordinari carteggi di Spinelli e Rossi, sulle montagne trentine care a De Gasperi e nei piccoli borghi pugliesi dove si ritrovano le origini di Moro e dove ha vissuto e governato don Tonino Bello.
Oggi l’Italia può ripartire solo dando senso alle piccole comunità, a quei 22 metri che, come ci avvisano gli urbanisti, mettono le Persone in connessione l’una al destino di un’altra, dell’altro che abbiamo di fronte, per un idem sentire che è proprio del civismo, dell’appartenenza al destino di un luogo, di una città.
Vi preghiamo di seguirci con la preghiera ma anche con la condivisone dell’impegno reciproco, all’insegna del “nostro” Manifesto.
Un caro saluto
Angelo Moretti