Gli articoli di Fabrizio Manzione ( CLICCA QUI )e Luca Rampazzo( CLICCA QUI ) , aprono il dibattito sul tema più caldo del momento, anche se, presi dal clamore di missili virus e compagnia bella, meno discusso.
La crisi del sistema capitalistico, la contemporanea con la nascita delle criptovalute, il fallimento di tutte le politiche di uscita dalla crisi a cosa sono dovute?
Leggendo l’articolo di Luca Rampazzo si capisce bene che l’inflazione monetaria esagerata può essere un problema. Giusto. Ma osservando i dati reali, possiamo dire che ci sia così tanta differenza tra i Bitcoin e le valute nazionali?
Forse no se si considera che tutte le banche centrali stanno preparandosi per emettere criptovalute nazionali.
Questo è un tema caldo di questi giorni.
Ma l’altro tema molto interessante accennato da Rampazzo è quello assai poco conosciuto della riserva frazionaria.
Forse ancora più importante della creazione di moneta da parte delle banche centrali.
Provo allora a contribuire al dibattito ed alla conoscenza con un mio scritto di qualche anno fa.

Un’illusione chiamata “riserva frazionaria”…

Vi racconterò il fantastico percorso di come i nostri soldi riescono a far girare l’economia.

C’era una volta… i tre nipotini Qui, Quo e Qua che faticosamente avevano messo da parte un po’ di soldini raggiungendo la ragguardevole cifra di 1.000 Euro, decisero allora di rompere il loro salvadanaio e portare i loro risparmi nella banca del loro zio Paperone che ne avrebbe fatto certamente buon uso. Zio Paperone tutto contento aprì loro un conto corrente dicendogli: “quando volete i vostri soldi sono a disposizione!”.

A fine giornata la situazione è questa:

i tre nipotini avevano un credito (soldi che devono riprendere) di 1.000 €;

la banca ha in cassa 1.000 € che però sono anche un debito (soldi che deve restituire) di 1.000 € verso i nipotini ma garantito dall’oro del deposito di zio Paperone (guarda caso per un valore di 1.000 €).

Il giorno dopo la banca di zio Paperone sapendo che i tre parsimoniosi nipotini non richiederanno mai tutti i 1.000 € decide di tenere in cassa il 5% della somma pari a 50 € e di utilizzare i restanti 950 € prestandoli a nonna Papera che deve fare dei lavori alla sua fattoria. Nonna Papera paga l’operaio che ha fatto i lavori e questi corre in banca da zio Paperone a versarli su un nuovo conto corrente.

A fine giornata la situazione è questa:

i tre nipotini e l’operaio hanno un credito complessivo di 1.950 €,

zio Paperone ha una cassa di 1.000 €, un debito di 1.950 € (i risparmi dei nipotini più i risparmi dell’operaio), ed un credito di 950 € (il debito di nonna Papera);

nonna Papera ha un debito di 950 €.

In totale i 1.000 € dei nipotini hanno creato valore per 1.950 €.

Il giorno dopo la banca di zio Paperone decide di tenere in cassa 100 € (circa il 5% dei risparmi che potrebbero prelevare i nipotini e l’operaio) e di prestare i restanti 900 € a Paperoga che ci deve comprare una macchina. Il venditore corre subito in banca a versare i soldi aprendo un nuovo conto.

A fine giornata la situazione è questa:

i tre nipotini, l’operaio e il venditore hanno un credito (i loro risparmi) complessivo di 2.850 €,

zio Paperone ha una cassa di 1.000 €, un debito di 2.850 € (i risparmi dei nipotini, dell’operaio e del venditore), ed un credito di 1.850 € (il debito di nonna Papera e di Paperoga);

nonna Papera e il venditore hanno un debito complessivo di 1.850 €.

In totale i 1.000 € dei nipotini hanno creato valore per 2.850 €.

Dov’è il guadagno della banca di zio Paperone? La banca paga ai nipotini, all’operaio e al venditore un tasso di interesse del 2% sui 2.850 € dei conti correnti (pari a 57 €) e incassa il 10% sui 1.850 € prestati (pari a 185 €).

Potremmo andare avanti all’infinito ma per farla breve possiamo dire che con questo sistema che si chiama “RISERVA FRAZIONARIA” dove tengo in cassa solo una parte dei soldi depositati, con 1.000 € reali ho fatto girare l’economia, i nipotini, l’operaio e il venditore pensano di essere benestanti (tutti e tre in banca hanno 2.850 €).

Con i soli 1.000 € il sistema potrebbe creare ricchezza per 3.000, 4.000, 10.000 Euro… ma in realtà i soldi veri sono sempre i 1.000 iniziali.

Funziona così da sempre, non è un problema, almeno fino a quando qualcuno tra i nipotini, l’operaio e il venditore non richiede tutti i soldi indietro (conoscete l’effetto Mary Poppins?) oppure fino a quando qualcuno tra nonna Papera, Paperoga e la stessa banca non riesce più a rimborsare i debiti. Ma questa è un’altra storia che vi racconterò una prossima volta.

Gianni Di Noia

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