Joe Biden ha rovesciato completamente stili e contenuti della politica degli Usa anche nei confronti degli alleati occidentali all’insegna di quello che ha definito un’alleanza transatlantica impegnata in una ” lotta epocale per salvaguardare la democrazia” in tutto il mondo.

Il neo Presidente americano, intervenendo in  videoconferenza  al G7 e poi alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco, ha definitivamente superato l’eredità lasciata dal suo predecessore tutta all’insegna della divisività e dello scontro, anche nei confronti di alleati storici.

Biden ha detto che siamo in un punto di svolta anche per il processo democratico in tante parti del mondo e che la sua presidenza si sente impegnata in una “missione galvanizzante” per la democrazia: “dobbiamo difenderla, lottare per essa, rafforzarla, rinnovarla “. E’ il momento ha detto l’inquilino della Casa Bianca di dimostrare che il modello democratico ” non è è una reliquia della storia ”.

Biden è consapevole che dopo la catastrofica parentesi di Trump, gli Stati Uniti devono lavorare “per riconquistare la fiducia dei loro alleati” e riprendere una posizione di leadership prima di ricordare il ritorno degli Usa nell’accordo sul clima di Parigi e nell’ Organizzazione Mondiale della Sanità oltre che la disponibilità a riprendere i colloqui multilaterali sul nucleare con l’Iran, mediati finora dall’Unione Europea.

Biden ha chiarito che il suo paese intende partecipare alla lotta collettiva contro Covid. Ha annunciato la destinazione di quattro miliardi di dollari allo sforzo globale di vaccinazione ed ha invitato gli altri paesi  donatori a mantenere i loro impegni.

Biden ha quindi detto che “Putin cerca di indebolire il progetto europeo e la nostra alleanza Nato. Vuole minare l’unità transatlantica e la nostra determinazione, perché è molto più facile per il Cremlino intimidire e minacciare singoli stati che negoziare con una comunità transatlantica forte e strettamente unita. Questo è il motivo per cui si deve difendere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina resta una preoccupazione vitale per l’Europa e gli Stati Uniti”.

About Author