L’ideona del Pd per legare a sé, legislazione natural durante, il Movimento 5 Stelle? Semplice: un contratto. Mica si scherza: vai dal notaio e chi sgarra poi paga. Che cosa? Boh, ma paga di certo, non stiamo certo qui a pettinare le bambole.

A tirarla fuori Graziano Delrio, che se la memoria non ci inganna arrivò in Parlamento e al governo in quota Matteo Renzi. Quello con cui bastava una stretta di mano, o una parola. Del tipo: Entico stai sereno.

Il che, al netto del romanismo che suona intollerabile in bocca toscana (“sii sereno”, si sarebbe detto in tempi di licei fatti a forza di libri e olio di gomito), resta nell’immaginario collettivo come epitome del tirare a fregare il compagno di banco.

Dovrebbe stupire, quindi, cotanto parto d’ingegno. Ma a guardar bene è tutto perfettamente logico. Nella logica, cioè, di un partito che ha infilato nel corso degli anni una sequenza incalcolabile di astuzie presunte, furbizie immaginate e ed equivoci da commedia all’italiana per cui, di espediente in espediente, finiva regolarmente come Brancaleone alla difesa di Aurocastro. Vale a dire: prigioniero della sua stessa botola.

Strider

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