Che si dice dei curdi ?Hanno sempre lottato per la propria indipendenza sin dalla fine della 1° guerra mondiale, sono quelli che recentemente hanno piegato il Califfato.
Solo i governanti di Israele vorrebbero che i curdi si ribellino per formare un loro Stato. Ma, Erdogan dice no! Tutto deve rimanere com’è, nessun stato curdo. Erdogan teme che la Turchia faccia la fine della Serbia. Va considerato che un terzo della Turchia è abitato da curdi. Erdogan non si fida degli Usa, addirittura dopo il recente tentativo di colpo di stato contro di lui, ha incominciato ad acquistare armamenti dalla Russia. Ha buoni rapporti con l’Iran. Non solo, si muove come potenza regionale lavorando per la costruzione di una base militare nel Mar Rosso ( Sudan ). Pensa al futuro gas e petrolio per la Turchia. Minaccia l’Europa di non intromettersi, altrimenti potrebbe dare il via libera al movimento di milioni di immigrati verso di essa.
Una piccola parentesi storica: i vincitori della prima guerra mondiale, soprattutto la Gran Bretagna, la Francia ed i governanti italiani dopo la caduta dell’Impero Ottomano lavorarono per dividere il Kurdistan tra 4 paesi : Turchia, Irak, Siria ed Iran. Perché altrimenti lo stato del Kurdistan, ricco di gas e giacimenti petroliferi sarebbe diventato uno stato regionale importante e d’intralcio ai piani degli Stati coloniali.
Per quanto riguardava la Turchia, col trattato di Losanna del 1923, venne stabilito che sino al 2023 la Repubblica turca, erede dell’impero ottomano, non potesse estrarre gas naturale e petrolio dal suo territorio . ( In quella occasione al Regno d’Italia si riconoscevano le isole greche del Dedocaneso e le provincie della Tripolitania e della Cirenaica, mentre il resto restava per francesi ed inglesi). Oggi, francesi ed inglesi sono tagliati fuori dalla situazione che si è creata. Lo stesso ONU è praticamente assente, anzi da alcune indiscrezioni sta smantellando parte della propria organizzazione a livello mondiale.
I governanti di Washington ritengono che uno Stato curdo potrebbe destabilizzare cinque paesi del Medio Oriente (Giordania, Siria, Irak, Turchia ed Iran) per cui in pratica gli Usa minacciano di ritirarsi per non finire ufficialmente coinvolti nella questione. Lasciano a Putin il compito, per ora, di affrontare il problema. Contemporaneamente installano una loro base militare con missili a Salonicco (Grecia).
La Russia. che detiene in Siria una base militare importante (già dai tempi della ex URSS) nel Mediterraneo non desidera che lo stato della Siria, già scosso, venga scisso e che si creino 1120 km. di diretta frontiera tra Turchia e Siria. Essa si richiama sempre alla dichiarazione di Putin : basta coi cambiamenti di regime, per questo è intervenuto a fianco di Assad. Oggi, oltretutto, gli stessi curdi stanno chiedendo aiuto a Damasco.
L’Iran, che ha buoni rapporti con Mosca e con gli Aluiti della Siria e della Turchia, perché dovrebbe favorire la nascita di uno stato curdo ? Dopo la seconda guerra mondiale in Iran si formò nel 1946 uno stato detto”Kurdistan”, che non resse.
Questo lo stato delle cose. Anche la Via della seta, quella che passa dal Medio Oriente, in una situazione bellica o di piena confusione potrebbe incontrare ostacoli.
Sicuramente, è necessaria tanta trattativa. Occorre intensificare la lotta contro le mire colonialiste o neo colonialiste. Battersi per l’emancipazione dei popoli ed il ritiro delle truppe straniere dai paesi occupati.
Osvaldo Pesce