Con un tasso di accanimento in più, in prossimità del varo del Def, il Documento economico e finanziario del Governo, ci risiamo  con la ridda di voci e di polemiche che accompagnano la manovra finanziaria più importante dell’anno. Partiti e singoli parlamentari sembrano premere da tutte le parti esclusivamente per soddisfare le esigenze dei seguaci e degli interessi che rappresentanto.

Ci troviamo nel migliore dei casi  di fronte a dei  ballon d’essai  utilizzati per sondare le reazioni dei gruppi economici e sociali. In altri, è rivelata l’esistenza di veri e propri gruppi di pressione e di  consorterie di vario genere intenzionate a influire sulle scelte definitive da cui dipenderanno molte cose destinate a riguardare gli italiani.

La Ue, cui era stata inviata una bozza, è ovviamente preoccupata che una  manovra annunciata in un modo possa essere modificata e stravolta. Non sono solo i vertici di Bruxelles ad essere in agitazione. Anche le organizzazioni delle rappresentanze sociali ed economiche, che pure erano state chiamate a dire la loro e a convenire  su impostazione e sostanza del Def.

Quello che stride è il comportamento dei componenti della maggioranza e del Governo ccon l’impressione di essere a bordo di una scialuppa che non si sa da chi sia comandata e in quale direzione vada.

Che ci sia un po’ da preoccuparsi lo dimostra la lettura dell’intervista rilasciata alla Repubblica da Anna Maria Furlan. La Segretaria della Cisl è stata costretta ad intervenire con una certa decisione proprio per ricordare  alle forze dell’attuale maggioranza parlamentare gli impegni assunti nel corso del confronto con le forze sociali e, quindi, la necessità di evitare stravolgimenti delle intese raggiunte dal Governo con le forze sociali.

Anna Maria Furlan non è stata tenera ed ha parlato di una situazione sconcertante che rimanda indietro con la memoria al “ peggiore del pentapartito della Prima repubblica”. Un commento  che convince sull’esistenza dei timori serpeggianti tra i sindacati di non vedere mantenuti impegni molto precisi assunti con Cisl, Cgil e Uil.

Gli strali della Segretaria della Cisl sono stati diretti non tanto verso il Governo, bensì contro i partiti che sembrano utilizzare armamento di vario genere per sparare  sul varo definitivo del provvedimento. “ Trovo  inaccettabile ha detto- che il Consiglio dei ministri prima vari la manovra e poi i partiti della maggioranza giochino a demolirla”.

Anna Maria Furlan si riferisce in particolare a quella che definisce una “ sfida alla Ok Corral lanciata da Renzi per abolire quota 100”. L’impegno del Governo sembra essere stato chiaro: non toccare  quella quota almeno per il 2020 perché, è sempre la Segretaria Cisl a ricordarlo, “ cambiare continuamente la vita previdenziale delle persone porta solo a nuovi esodati”.

Le preoccupazioni dei sindacati di cui si è fatta portavoce Anna Maria Furlan riguarda anche le insinuazioni che girano  sul ripensamento relativo al taglio del cuneo fiscale a favore dei lavoratori.

Quello che le rappresentanze dei lavoratori, in piena sintonia con tutto il mondo del lavoro, chiedono è invece che il Governo tenga la barra dritta sbloccando le opere infrastrutturali, risolvendo le 170 situazioni di crisi ancora aperte. La Segretaria della Cisl sottolinea anche la necessità che si trovino le adeguate risorse per i lavoratori pubblici e per far si che gli anziani si vedano rivalutare le pensioni  ridotte dal peso dell’inflazione.

 

About Author