Una domanda agli amici …

Mi chiedo se, e in che modo, l’angosciosa tragedia che stiamo vivendo, e che non sappiamo come finirà, possa diventare un’occasione che ci viene offerta per testimoniare e indicare oggi un’idea politica davvero espressiva del progetto di autentica “trasformazione” profonda delle cose di questo mondo alla luce della “vera novità” di ispirazione cristiana a cominciare dagli assetti internazionali che sempre più si rivelano radicalmente decisivi per la vita politica d’oggi. La politica estera è, forse più di sempre, oggi, del tutto fondamentale e decisiva.

Entro nel vivo dell’attualità e dico che non ho nessuna simpatia per chi parla – schematizzo – di non stare né con Putin né con la Nato e l’America. Nonostante gli errori e i peccati dell’Occidente, le mire e la condotta dello zar di tutte le Russia sono una barbara e prepotente malvagità da condannare assolutamente. Ma al tempo stesso non è proibito e anzi è doveroso valutare comportamenti e intenzioni delle politiche occidentali ed europee – in atti e in omissioni – nello scenario nato dopo la scomparsa dell’impero sovietico. E questo non per calcoli e pregiudizi vari, ma alla luce della dottrina sulla giustizia e la pace e degli ideali morali che la sostengono e che ispirano saggezza e lungimiranza.

Insomma, ritengo anch’io che si imponga, tanto più alla luce tragica dei fatti in corso, un riesame critico e propositivo per disegnare linee politiche internazionali ed europee più fedelmente, concretamente e intelligentemente produttive di rispetto, di solidarietà, di giustizia, di pace e di saggezza. La politica, e quella internazionale ed europea, abbia un respiro più intelligente e cristianamente più solidale, rispettoso, preveggenza, liberate!

Due grandi personalità del cattolicesimo politico vengono in mente, due uomini di diversa formazione e concreta responsabilità ma di ambedue di profonda ispirazione cristiana, De Gasperi e La Pira, ci possono aiutare nel presente se si guarda bene alla loro concretissima azione in quelle concretissime situazioni in cui hanno vissuto. Più facile oggi ricordare la straordinaria testimonianza politica e profetica di La Pira, mentre è più difficile ricordare il contributo – tutto politico ma profeticamente ispirato – di De Gasperi. Attenzione a svalutare la “politica'” lapiriana e la “carica profetica” degasperiana. Insomma, abbiamo alle nostre spalle – oltre alla Dottrina della Chiesa – concreti esempi ispiratori. Perché non chiedere luce e coraggio per la nostra doverosa testimonianza ed opera politica e profetica in questo momento internazionale se vogliamo servire la doverosa e possibile trasformazione delle cose d’oggi?

Un amico mi ricorda il famoso detto di Tacito. Lo ricordo anch’io in questo momento di guerra scellerata e pluriomicida. Eccolo: “Ubi solitudinem faciunt pacem appellant”. Bellissimo latino, che si può tradurre: “Dove creano il deserto lo chiamano pace”. Ultimo esempio alcune drammatiche scene delle città ucraine aggredite e desertificate.

+ Gastone Simoni

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