«Che colpa ha un bambino se nasce da una famiglia povera, sfasciata, disagiata? Noi adulti abbiamo la responsabilità di garantirgli un futuro». Così Giuseppe Guzzetti, già presidente di Acri e di Fondazione Cariplo, interviene su un tema che pone molte domande sulla “qualità” di una società moderna come quella italiana per ciò che riguarda la cura per i bambini. Soprattutto di quelli che nascono in quella realtà composte dalle tante nuove povertà, economiche ed esistenziali, che portano ad interrogarci sugli squilibri e le disuguaglianze tuttora esistenti e addirittura in via di allargamento.

Guzzetti è intervenuto sul tema con un intervista concessa a Corriere.it ( CLICCA QUI ) nel corso della quale lancia un appello al Presidente Mario Draghi dicendo: «Getti il cuore oltre l’ostacolo e trasformi il ministero dell’Istruzione in ministero della Comunità educante».

Secondo l’ex Presidente della Fondazione Cariplo, così facendo Draghi dimostrerebbe che “il problema gli sta a cuore e che c’è la volontà di cambiare l’impostazione”. Per Guzzetti il tema non è quello “di distribuire sussidi alle famiglie povere”, anche perché per tanti di loro non basta e perché si devono “attivare tutte le agenzie educative del Paese per favorire il pieno sviluppo di tutti i minori: un milio-ne e mezzo di loro vive in povertà assoluta”.

Alla domanda se egli abbia l’idea di un modello, così risponde: “Per attuare i programmi del Fondo per il contra-sto della povertà educativa minorile nel 2016 era nata l’impresa sociale “Con i Bambini”: con 10 bandi ha selezionato più di 400 pro-getti in Italia che con oltre 300 milioni di euro hanno coinvolto oltre 500 mila bambini. Il modello funziona, non è troppo oneroso per lo Stato, vede il con-tributo anche delle fonda-zioni di origine bancaria, potrebbe essere esteso alle aziende profit. Perché non provarci? Se perdiamo questi bambini, tra l’altro, diventeranno Neet (che né studiano, né lavorano) e rappresenteranno anche un costo sociale oltre che umano per tutti noi”.

Secondo Guzzetti è anche il momento di parlare degli ambiti in cui il terzo settore dev’essere coinvolto perché “ha mostrato grande competenza e concretezza”.  Così emerge un’altra riflessione indirizzata verso Mario Draghi: ” anche i temi del sociale sono fondamentali per il Paese e affidarsi a chi sta già sperimentando buone pratiche sarebbe molto assennato”.

About Author